In un Paese come l'Italia, in cui la parola "mercato" continua a suscitare paura, le "liberalizzazioni" sono paradossalmente popolari. Questo vecchio sondaggio di "Repubblica" racconta di un tasso di approvazione per le iniziative del ministro Bersani superiore al 60%. Anche Lorenzo Miozzi del Movimento consumatori, in questa dichiarazione, ricorda giustamente come i maghi dei sondaggi siano generalmente d'accordo, sul fatto che le liberalizzazioni abbiano prodotto consenso per l'esecutivo. Eppure, aggiunge Miozzi, le stesse "lenzuolate" non sono uscite indenni dal passaggio parlamentare.
Noi dell'Istituto Bruno Leoni siamo considerati degli "estremisti" del libero mercato. Noi preferiamo pensare di essere persone coerenti. E proprio per questo siamo convinti che, per liberalizzare davvero, sia importante fare chiarezza sul significato di questo verbo. Che cosa sono le "liberalizzazioni"? Tutti i provvedimenti del governo sono incasellabili sotto questa etichetta? Quanto è libero il mercato, in Italia, in diversi settori? Che cosa resta da fare?
Ne parleremo in questo blog, ne parliamo quotidianamente sul nostro sito e coi nostri interventi sulla stampa. Ma riteniamo importante soprattutto produrre analisi sempre meglio fondate, per dare un ancoraggio più saldo alla discussione. Per questo, abbiamo realizzato la prima valutazione del grado di liberalizzazione dell'economia italiana, che presenteremo a Milano il prossimo 12 luglio. E' il nostro "Indice delle liberalizzazioni", cugino primo dell'Index of Economic Freedom. Se ce lo consentiranno le nostre forze (per darci una mano, clicca qui) sarà un appuntamento annuale.
Stay tuned.
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