Secondo i risultati di un’indagine realizzata dall’Osservatorio nazionale prezzi, tariffe, servizi di Federconsumatori, la legge sull’apertura dei circuiti di distribuzione dei farmaci da banco ha innestato un “circolo virtuoso” che ha consentito di abbassare i prezzi, a beneficio dei consumatori. Su un paniere di 20 farmaci da banco di ampio consumo, lo sconto medio praticato nelle farmacie si è attestato intorno all’8,54%, nelle parafarmacie private al 9,12% e nei corner farmaceutici dei supermercati al 20,62%.
Se i risultati sono stati al di sopra delle aspettative, però, non possiamo adagiarci sugli allori. I farmaci da banco, infatti, rappresentano solo il 14% del mercato totale, ma le spese di gestione di una parafarmacia sono le stesse di una farmacia tradizionale. È difficile dunque sperare che i nuovi esercizi possano aumentare, rafforzando la concorrenza ed abbassando ulteriormente i prezzi, se non verranno fatti ulteriori passi avanti nell’apertura del mercato. Cominciando dalla vendita dei farmaci di fascia C al di fuori del circuito tradizionale: si tratta di una fetta di mercato di oltre 5 miliardi l’anno, che i consumatori devono sborsare di tasca propria. Ci sembra quindi giusto che sia il consumatore a decidere se acquistarli in una farmacia, o in una parafarmacia, che magari potrà praticargli uno sconto maggiore.
lunedì 16 luglio 2007
Liberalizzazione dei farmaci: risultati... scontati
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