Benedetto Della Vedova ha dato un'intervista molto saggia, rispetto al bilancio delle liberalizzazioni volute dal ministro Bersani. Della Vedova giustamente rileva il carattere "consumerista-populista" di molti dei provvedimenti contenuti nelle 'lenzuolate' (per un esame in dettaglio, vedi l'ultimo Position Paper IBL), ma ammette pure che il ministro ha impresso un cambio di passo al dibattito.
Questo è un punto che non va trascurato. La reazione tipica delle destre è quella di deridere le liberalizzazioni dei parrucchieri, o dei farmacisti. Ma fintanto che di liberalizzazioni "vere" si tratta, cioè di provvedimenti che rimuovono vincoli all'operare degli attori economici, va benissimo anche se l'ambito su cui incidono è ridotto. Sono passi nella direzione più opportuna, comunque. Diverso il discorso quando si usa la clava consumerista anziché - suggerisce Della Vedova - agire più opportunamente sulle condizioni di sistema, a livello fiscale.
Pensate a tutto il dibattito sul costo del carburante, nel quale la riduzione delle accise non viene mai nominata. "Superliberisti" esclusi, ovviamente.
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