Un nostro lettore ci scrive “no alle liberalizzazioni selvagge” e argomenta la sua tesi con tre punti principali di critica:
1) Nel settore “c'è una totale mancanza di regole che non permette il decollo delle liberalizazzioni, anzi lascia la parte più redditizzia ai privati e fa gravare le perdite naturali del trasporto universale sulla collettività”.
2) “Manca un ccnl che tutte le imprese che operano nel settore ferroviario applichino, in questo momento i lavoratori del gruppo FS sono tutelati e lavorano in sicurezza e gli altri? Questo vuol dire concorrenza sleale perchè per le FS il costo del lavoro è più alto.”
3) “TRENITALIA SpA è una azienda a totale partecipazione statale, che paga gli affitti delle tratte come una qualsiasi azienda privata a RFI (detentore delle rete), e come può fare una qualsiasi altra società che decida di mettersi sulle rotaie.”
Nel settore del trasporto ferroviario le regole in teoria esistono, ma come diciamo noi, non vengono applicate.
Nello specifico, un conto è avere la norma, un conto è applicarla e proprio per questo motivo abbiamo distinto la prima parte dell'indice in leggi (pesa il 9 % dell'indice globale)ed accesso (21% del totale). Ricordo che il lavoro prende come benchmark un paese e non una situazione ideale di liberalizzazione; il livello raggiunto in Italia dall’indice normativo e di accesso è dunque relativamente buono.
È stata fatta la separazione tra RFI e Trenitalia, ma fanno parte della stessa holding. Formalmente la legge è stata fatta...
Esiste un ente indipendente per la regolazione del settore (Ufficio Regolazione Servizi Ferroviari), ma in realtà non ha alcun potere.
Manca piuttosto un'autorità dei trasporti.
Le ricerche Eurostat confermano che l'Italia non ha una situazione tragica nella normativa.
Il livello di sicurezza per i lavoratori deve essere massimo; questo non pregiudica il fatto che possano esistere degli operatori di altri paesi dell’Unione Europea che possano venire a competere sul mercato. Il contratto dei lavoratori Ryanair non è lo stesso di quello dei dipendenti Alitalia. Questa è liberalizzazione selvaggia?
Infine Trenitalia può teoricamente competere sul mercato come qualunque altro concorrente, ma di fatto sul mercato italiano l'indice di Herfindhal, che misura la concentrazione, è elevatissimo. Sulle rotaie possono andarci tutti, ma se lo spazio è già occupato da qualcuno, allora non esiste una concorrenza effettiva...
Il vero problema del trasporto ferroviario italiano è che nonostante esistano le leggi, non si sia sviluppato un mercato concorrenziale.
1 commento:
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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