Il problema della spazzatura sta raggiungendo in questi giorni dei toni tragici, e mentre i politici ci promettono di volta in volta “soluzioni definitive” ed i campani, giustamente scettici, scendono in piazza, l’immondizia si accumula. Sottolinea però Carlo Lottieri, in un nuovo Focus, che la soluzione non può essere trovata in «una retorica che potremmo battezzare “repubblicana”, [che] vede nel civismo e nella determinazione ad immolarsi per l’interesse generale l’unica maniera di aggirare tali difficoltà», quanto in un’approccio liberale.
La negoziazione, continua Lottieri, non è quello che manca, oggi. Solo, non coinvolge le parti lese ma politici: amministrazioni locali ed imprese, solitamente a capitale pubblico. Porta l’esempio del paesino di Parona, dove Lomellina Energia, per ottenere il consenso dell’amministrazione locale alla realizzazione di un termodistruttore ha offerto di versare ogni anno al Comune una quota del suo fatturato, di circa 2 milioni di euro. Ora, tenendo presente che il paese conta meno di duemila abitanti, in una negoziazione di mercato, l’azienda avrebbe offerto circa 4.000 euro a famiglia, per 15 anni. Troppo pochi per ripagare i danni? Avrebbero scelto le persone che, questi danni, li avrebbero subiti. Avrebbero potuto contrattare un altro prezzo. L'impresa potuto offrire la medesima cifra ad una altro paesino, o ad un altro ancora, fino a trovare qualcuno disposto ad accettare l’offerta.
Nel mercato, un impianto di termovaloriazzazione (ma leggi anche rigassificatore, centrale nucleare, etc) si trasformerà, per gli abitanti di una città (e non solo per i suoi politicanti), in un’opportunità, e verrà costruito là dove gli abitanti saranno disposti a coglierla.
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