lunedì 23 luglio 2007
Una golden share europea?
Il commissario europeo al Commercio Peter Mandelson ha ceduto alle richieste di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy e ha aperto la porta a una "golden share" europea. Il cancelliere tedesco e il presidente francese avevano fatto la voce grossa contro la pretesa della Commissione di creare un autentico mercato interno, impuntandosi in particolare sull'intransigenza di Bruxelles di fronte al ricorso, da parte degli Stati membri, a golden share et similia per impedire opa straniere. Quello di Mandelson è quindi un tentativo disperato: piuttosto che lasciare le manovre difensive ai singoli paesi terrorizzati dal "rischio" di cedere attività strategiche a imprese straniere, magari a controllo pubblico - è il suo ragionamento - meglio creare un regime europeo della golden share. Nel breve termine può anche essere una mossa sensata, e di sicuro darà qualche grana a Merkel e Sarkozy. Del resto, la Commissione è generalmente più orientata alle liberalizzazioni di quanto non lo siano gli Stati membri, anche se Neelie Kroes qualche volta pare muoversi più da terminator del mercato che da sincera supporter della concorrenza. Ma se il principio dovesse passare, nel medio o lungo termine potrebbe essere foriero di problemi molto grossi, perché estenderebbe il protezionismo a tutta Europa in tutti i settori, mentre oggi (con l'eccezione forse della Francia, che protezionista lo è su tutto) ciascun paese è protezionista in alcuni settori ma liberista in altri.
1 commento:
Un segno di grande debolezza da parte dell'Europa. Inoltre renderà ancora più titubanti i già restii investitori extra-UE, come biasimarli d'altrònde.
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