Perché i contribuenti dovrebbero 'prestare' altri soldi ad Alitalia, dopo tutti quelli dati a titolo definitivo negli ultimi quindici anni?
Dopo che Air France, primo vettore mondiale e unico interessato a cimentarsi nel compito improbabile di trasformare Alitalia in una compagnia aerea, è stata messa in fuga dal pressapochismo coordinato delle organizzazioni sindacali e di primari esponenti politici, il contribuente viene ancora una volta chiamato al capezzale finanziario dell'azienda tricolore per un 'prestito ponte'. Ma 'ponte' verso cosa?
Di solito una soluzione ponte è qualcosa di transitorio in vista di una soluzione definitiva che è nota ma non praticabile al momento. In questo caso tuttavia l'unica soluzione definitiva prevedibile è il fallimento della compagnia, ottima ragione per non metterci altri soldi e soprattutto per non farli mettere ad altri, i contribuenti, che non hanno la possibilità di rifiutarsi.
Mi sento pertanto di consigliare al governo uscente di fare almeno una volta la cosa giusta: non fare più assolutamente nulla, lasciando tutte le parti in causa con le rispettive irresponsabilità. Anche in economia è opportuno evitare gli accanimenti terapeutici.
2 commenti:
Allego questa immagine del "nuovo logo Alitalia", per appoggiare un non intervento del Governo tramite denaro pubblico per "trascinare" una compagnia non piu' capace di rientrare in una situazione di redditivita'.
Vi prego. Diteici qualcosa sull'iniziativa populista del Ministro delle Politiche Agricole De Castro, che ha istituzionalizato un numero verde cui mandare un messaggio per sapere se il prezzo di un prodotto mentre si fa la spesa "è giusto"!!!!!! AAAAAAA.
L'IBL emetta subito un comunicatoooooooo
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