A mio avviso l'errore è stato quello di trasferire funzioni dal Centro alle Regioni senza domandarsi prima se sarebbero state in grado di svolgerle con maggiore efficienza. In primo luogo bisognerebbe invece ridurre il perimetro dell'intervento pubblico statale, in secondo luogo depoliticizzare l'ordinaria amministrazione dei servizi pubblici a domanda individuale(sanità, istruzione, previdenza), valorizzando il ruolo dell'amministrazione che li produce e introducendo aspetti di mercato (concorrenza tra organizzazioni che producono i servizi e uso di un sistema di prezzi per il loro finanziamento), solo in ultimo stabilire la ripartizione ottimale delle (residue) funzioni pubbliche tra centro e periferia. In sintesi, dallo Stato al Mercato e dal Pubblico al Privato è di gran lunga più importante cha dal Centro alla Periferia.
Il federalismo dovrebbe ridurre lo statalismo perche' le Regioni sono piu' piccole ed economicamente piu' uniformi dello Stato centrale, per cui verrebbe ridotta la giustificazione ideologica dello statalismo come redistributore di ricchezza per perequare diversita' di ricchezza tra Regioni.
Per ottenere questo risultato pero' e' indispensabile che le competenze siano devolute assieme alla responsabilita' di finanziarle, a carico degli stessi elettori che friuscono della relativa spesa pubblica.
Se si devolvono competenze continuando a finanziarle con trasferimenti dallo Stato centrale alimentate con tasse riscosse a livello nazionale invece lo statalismo rimane costante o aumenta perche' continua ad essere conveniente per gli elettori chiedere piu' spesa statale locale alla propria Regione (come ai propri rappresentanti nello Stato centrale) addebitandone i relativi costi (prealentemente) ai contribuenti delle altre Regioni.
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3 commenti:
Eh il rischio è proprio quello... Che bisogna fare per non renderlo uno statalismo locale però???
A mio avviso l'errore è stato quello di trasferire funzioni dal Centro alle Regioni senza domandarsi prima se sarebbero state in grado di svolgerle con maggiore efficienza. In primo luogo bisognerebbe invece ridurre il perimetro dell'intervento pubblico statale, in secondo luogo depoliticizzare l'ordinaria amministrazione dei servizi pubblici a domanda individuale(sanità, istruzione, previdenza), valorizzando il ruolo dell'amministrazione che li produce e introducendo aspetti di mercato (concorrenza tra organizzazioni che producono i servizi e uso di un sistema di prezzi per il loro finanziamento), solo in ultimo stabilire la ripartizione ottimale delle (residue) funzioni pubbliche tra centro e periferia.
In sintesi, dallo Stato al Mercato e dal Pubblico al Privato è di gran lunga più importante cha dal Centro alla Periferia.
Il federalismo dovrebbe ridurre lo statalismo perche' le Regioni sono piu' piccole ed economicamente piu' uniformi dello Stato centrale, per cui verrebbe ridotta la giustificazione ideologica dello statalismo come redistributore di ricchezza per perequare diversita' di ricchezza tra Regioni.
Per ottenere questo risultato pero' e' indispensabile che le competenze siano devolute assieme alla responsabilita' di finanziarle, a carico degli stessi elettori che friuscono della relativa spesa pubblica.
Se si devolvono competenze continuando a finanziarle con trasferimenti dallo Stato centrale alimentate con tasse riscosse a livello nazionale invece lo statalismo rimane costante o aumenta perche' continua ad essere conveniente per gli elettori chiedere piu' spesa statale locale alla propria Regione (come ai propri rappresentanti nello Stato centrale) addebitandone i relativi costi (prealentemente) ai contribuenti delle altre Regioni.
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