sabato 8 settembre 2007

Vaffa al Vaffa

Scontato il successo dell'iniziativa di Beppe Grillo, il quale ha chiamato i cittadini a raccolta in varie piazze italiane per dire no alla politica corrotta, sprecona, partitocratica, eccetera. Non so come la pensino i miei colleghi su questa iniziativa, che rappresenta la risposta "di pancia" alle inchieste di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Io penso che sia un'operazione sbagliata e fuorviante. Nel merito e nel significato.

Nel merito, la proposta di legge di iniziativa popolare del predicatore genovese (non chiamatelo comico) dà risposte sbagliate alla crisi di credibilità della politica e dei partiti. Grillo propone essenzialmente due cose: un tetto di due mandati per i Parlamentari, e l'ineleggibilità per chi sia stato condannato in via definitiva. Sono proposte sensate? Non mi pare.

Non credo che, se i politici potessero stare in Parlamento solo due mandati, le cose sarebbero migliori, anzi. Se un politico ha un orizzonte, almeno teorico, di molte legislature, può permettersi di avviare o sostenere riforme coraggiose, che hanno sempre costi immediati e benefici dilazionati nel tempo, perché si aspetta di poterne cogliere i frutti anche in termini elettorali. Ma se sa che lavora per altri, perché mai dovrebbe darsi da fare? Prendete, per esempio, la riforma delle pensioni. Già è difficile così: ma chi si darebbe pena di scontentare tutti oggi, nella consapevolezza che quando, domani, sarà chiaro che era la cosa giusta da fare non potrà più candidarsi e ottere soddisfazione? Questa cosa la si può vedere anche nel suo aspetto deteriore: se l'obiettivo di un politico è massimizzare il suo utile, è ovvio che, avendo un orizzonte massimo di due legislature (cioé non più di 10 anni), metterà in atto il più in fretta possibile quei provvedimenti che gli causano un vantaggio diretto. E pensate a che farà durante l'ultimo anno del suo mandato, sapendo che - elettoralmente - non ha più nulla da perdere. Per quel che riguarda i politici condannati in via definitiva (che non sono solo politici corrotti: anche persone che hanno commesso reati minori, magari tanti anni prima), teoricamente se sono stati condannati hanno anche pagato per i loro errori: quindi, per quale ragione dovremmo impiccarli vita natural durante? Perché, per esempio, qualcuno dovrebbe essere dichiarato ineleggibile a vita solo perché, da ragazzino, è stato pizzicato mentre si faceva uno spinello? O perché si è reso colpevole di evasione fiscale? Per non dire di coloro - e ci sono - che sono stati considerati colpevoli di reati di opinione, una fattispecie che ancora il nostro paese si ostina a punire.

Anche il senso dell'iniziativa, che poi è lo stesso significato sotteso all'operazione di Rizzo e Stella, è discutibile. Mi pare, infatti, che si tenda a concentrarsi sui dettagli e che ciò faccia perdere di vista il problema reale. Denunciare gli sprechi della politica sottende che possa esistere una politica senza sprechi; criticare la spesa ingiustificata o inefficiente presuppone che possa esistere una spesa pubblica giustificata o efficiente. Invece, il tema vero che siamo chiamati ad affrontare è che la politica è spreco, la spesa pubblica è inefficiente, per definizione. Mi interessano relativamente poco le eventuai mazzette che possono essere state pagate sulla Tav o sul ponte sullo Stretto (ci saranno anche quelle, da qualche parte); mi preoccupano di più la Tav o il ponte sullo Stretto. Un nazionalizzatore onesto è soprattutto un nazionalizzatore, e questo mi preoccupa: un liberalizzatore disonesto e corrotto sarà anche disonesto e corrotto, ma se liberalizza sul serio le tangenti gliele pago anch'io.

8 commenti:

scrooge ha detto...

per me se uno è disonesto, è disonesto, sia che è un nazionalizzatore sia che è un lieberista.

per quel che concerne il tetto di mandati io faccio il ragionamento opposto.
Se io devo farmi rieleggere, per me sarà più rischioso fare politiche coraggiose, perchè nel breve periodo (una lagislatura è breve periodo) gli effetti non si vedranno. Perciò se ogni fine-legislatura posso farmi rieleggere allora io non avrò mai la convenienza costi/benefici di fare scelte coraggiose. se invece so che non potrò essere rieletto allora potrei anche avere il coraggio di scelte coraggiose: in termini economici ho costi di opportunità nulli.

Fabrizio Tagliamento ha detto...

Il numero dei mandati, o l'esclusione per condanna penale sono proposte populiste che scalfiscono ma non eliminano il problema.
Le priorità dovrebbero essere due:
1) la riforma della legge elettorale in senso bipolare;
2) la preferenza per il candidato;

Sono assolutamente contrario a leggi che ledano le libertà del cittadino elettore; lesiva di tali libertà, al confine con la legitti ità costituzionale, è sicuramente la attuale legge elettorale che prevede la assenza di preferenza, quindi preclude la possibilità al cittadino di decidere il proprio candidato, ma lo sarebbe anche una legge che vietasse la elezione per più di due mandati consecutivi, o per i parlamentari condannati.
Il cittadino deve liberamente scegliere, ha la capacità di farlo e se ne assumerà poi le responsanbilità, finiamola con queste leggi liberticide che considerano gli italiani un popolo di immaturi e non in grado di scegliere consapevolmente il proprio candidato.
L'abolizione delle preferenze è stata un errore gravissimo, il diritto alla preferenza verso il proprio candidato dovrebbe essere esplicitamente previsto in costituzione, visto e considerato che la esistenza, sebbene implicita, è stata più volte ignorata dalla politica, con l'implicito avallo della corte costituzionale, e del suo garante il Presidente della Repubblica.

Anonimo ha detto...

Non so esprimere grandi giudizi su Beppe Grillo, ed il suo "Vaffa Day" mi era sembrato un'idea simpatica. Che a Bologna però il "Vaffa" sia stato diretto a Marco Biagi, però, non solo mi sgomenta ma mi pare dia bene l'idea di quale sia lo spessore degli animatori del'iniziativa.

AlexTurkish ha detto...

La limitazione a due legislature non mi convince affatto; ragionare sul fatto che la durata sia o meno una molla a fare bene o male mi sembra un'assurdità. Già i politici buoni sono rari, se ne troviamo uno dobbiamo anche tarpargli le ali? Io preferisco tenerlo a vita e pagarlo anche bene: anzi, pagherei tutti in funzione del numero di proposte che fanno.
Il problema essenziale è poter votare la persona, e non il partito, e quindi ripristinare almeno le preferenze; della persona mi posso fidare, so che fra 10 anni sarà magari cambiato tecnicamente ma l'impostazione sarà rimasta la stessa e lo voterei qualunque partito lo supporti, che si chiami Forza Italia, DS, AN o Margherite varie.

Questo attenua anche il problema della condanna penale: oggi molte di queste persone sotto accusa sono in parlamento grazie al fatto che si vota su liste bloccate e non si può quindi scegliere; potendo votare la persona sarebbe possibile evitare di eleggerli.

Io però sono d'accordo sul mettere un vincolo su chi ha subito condanne: chi di noi si sente degnamente rappresentato da una persona condannata? Queste persone si possono trovare a lottare per far passare le loro idee in varie sedi: cosa succede se qualcuno tira fuori il loro passato e li mette in difficoltà?
Per entrare nei Carabinieri non bisogna avere mai avuto a che fare con la giustizia, nè noi nè i nostri genitori, proprio per non essere ricattabili; e noi siamo oggi orgogliosi di loro: perchè non dovrebbe essere la stessa cosa per chi ci rappresenta politicamente?

Anonimo ha detto...

Fra un po' lo vedremo, insieme ai suoi tagliagole, issare la ghigliottina direttamente sul palco.

Beppe Grillo nel giugno 2004 scrive un duro articolo contro il governo di centrodestra "che ruba, evade le tasse, corrompe, maneggia fondi neri, tangenti e condoni”.
“Si badi bene: il condono viene considerato da Grillo più o meno alla stregua di una tangente. Il male assoluto”.
“Strano: perché deve trattarsi dello stesso Grillo che, attraverso la Gestimar, società di famiglia che amministra una decina di immobili fra Liguria e Sardegna, chiede di poter usufruire proprio del condono. Anche il male assoluto, a volte, può essere conveniente”.
“Poi dicono che il comico genovese non fa più ridere. Non è vero”.
“Per esempio: attacca Berlusconi perché, accusa, il padrone della Mondadori uccide la libertà di stampa. E dove pubblica l’articolo? Su una rivista edita dalla Mondadori”.
“Poi attacca multinazionali e telemodernità. E dove lo trovi a predicare? Alla convention della Samsung: guest star della multinazionale e delle telemodernità, fra maxischermi e maxigettoni d’ingaggio (a porte chiuse, naturalmente, non si sa mai)”.
“Infine, attacca D’Alema perché, sostiene, possiede una barca e scarpe di lusso. E che cosa dimentica? Che di barca ne ha una anche lui. Anzi, ha uno yacht enorme, inquinantissimo da non si sa quanti cavalli."

Questo Torquemada della sinistra guistizialista e moralista ha fatto ben due condoni per un totale di 461.000 euro.
Adesso il profeta Grullo, va in giro parlandi di Prodi come di valium o di peggio, ma della possibilità di licenziarlo nessuna traccia.

E che dire delle sue iniziative, anche al sud, contro gli inceneritori?.
E di suo suocero, musulmano, che sostiene che Ahmadinejad, il presidente iraniano, non abbia mai parlato contro gli ebrei o Israele?.

Saluti,
Lorenza.

Anonimo ha detto...

Eccolo in pieno delirio

http://it.youtube.com/watch?v=rCDz7oYTdwc&mode=related&search=

Lorenza.

Demonio Pellegrino ha detto...

Come ho scritto anch'io, la sua prima proposta di impedire l'elezione di persone condannate anche solo in primo grado è un'aberrazione giuridica da stato sovietico.

Il ritorno della possibilitaà per i cittadini di scegliere un candidato invece è una cosa sacrosanta. La riforma elettorale della CDL fatta nella scorsa legislatura è uno schifo che grida vendetta.

Anonimo ha detto...

La manifestazione del Grillo ha evidenziato un momento positivo: ha avuto la capacità di trascinare molta gente che l'ha coadiuvato a spargere il virus del V-day che, ha provocato una "pandemia da far venire alla quasi totalità dei politici l'enteropolitica. Questi,legati al potere, disadorni di cultura politica seria non si sono accorti che la febbre che li attanaglia è premonitrice, un avviso: ATTENTI ALLE CINCO DE LA TARDE!
Catocensor