L’Istituto Bruno Leoni, nell’Indice delle Liberalizzazioni 2007 aveva avvertito che il settore del trasporto ferroviario constava di scarsa concorrenza (Indice delle Liberalizzazioni 2007).
Il 22 Settembre l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza (AGCM) ha aperto un’istruttoria conoscitiva sul trasporto ferroviario merci.
Il trasporto ferroviario merci, come quello passeggeri, vede una posizione dominante da parte dell’operatore Trenitalia. Tuttavia, mentre nel trasporto passeggeri, la normativa europea non impone la liberalizzazione del settore, il trasporto merci è stato aperto alla concorrenza il 1° Gennaio 2007.
La posizione dominante non implica un abuso di tale posizione. Trenitalia potrebbe benissimo essere leader del mercato e al contempo non porre nessuna barriera all’ingresso ai nuovi operatori sul mercato. L’indice di Herfindahl che il Bruno Leoni aveva calcolato, evidenziava bene la concentrazione nel mercato del settore merci in Italia e di conseguenza la posizione dominante di Trenitalia.
La debolezza del sistema ferroviario italiano, che non è il meno liberalizzato in Europa, è la separazione solo teorica tra il gestore della rete e il principale operatore di trasporto. Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana sono parte dello stesso gruppo con a capo Ferrovie dello Stato Holding.
Questa mancata effettiva separazione deriva dal decreto ministeriale 138 del 2000 che di fatto tende a lasciare la porta chiusa all’entrata della concorrenza nel mercato ferroviario.
L’istruttoria aperta dall’AGCM non scardina questa porta, ma comincia lentamente a dare i primi segnali di cambiamento.
In realtà l’istruttoria riguarda solo una piccola parte del problema principale appena illustrato: gli sconti K2 non applicati agli operatori diversi da Trenitalia da parte del gestore della rete RFI. Questa strategia sarebbe stata portata avanti dall’operatore dominante tramite RFI per ostacolare la concorrenza degli altri players.
Gli sconti sono piccole cifre se comparati al business delle compagnie ferroviarie, ma l’AGCM, con questo passo, sembra prendere di mira la mancata ed effettiva separazione tra la rete ferroviaria e Trenitalia.
Una maggiore concorrenza sul mercato ferroviario sarebbe molto importante, in quanto il settore ferroviario italiano conosce una stagnazione quasi trentennale sia del trasporto merci che di quello passeggeri.
L’istruttoria potrebbe essere il primo segnale di cambiamento: forse la concorrenza sta per portare i suoi effetti benefici anche nel trasporto ferroviario, dopo averli portati al settore del trasporto aereo.
Il 22 Settembre l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza (AGCM) ha aperto un’istruttoria conoscitiva sul trasporto ferroviario merci.
Il trasporto ferroviario merci, come quello passeggeri, vede una posizione dominante da parte dell’operatore Trenitalia. Tuttavia, mentre nel trasporto passeggeri, la normativa europea non impone la liberalizzazione del settore, il trasporto merci è stato aperto alla concorrenza il 1° Gennaio 2007.
La posizione dominante non implica un abuso di tale posizione. Trenitalia potrebbe benissimo essere leader del mercato e al contempo non porre nessuna barriera all’ingresso ai nuovi operatori sul mercato. L’indice di Herfindahl che il Bruno Leoni aveva calcolato, evidenziava bene la concentrazione nel mercato del settore merci in Italia e di conseguenza la posizione dominante di Trenitalia.
La debolezza del sistema ferroviario italiano, che non è il meno liberalizzato in Europa, è la separazione solo teorica tra il gestore della rete e il principale operatore di trasporto. Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana sono parte dello stesso gruppo con a capo Ferrovie dello Stato Holding.
Questa mancata effettiva separazione deriva dal decreto ministeriale 138 del 2000 che di fatto tende a lasciare la porta chiusa all’entrata della concorrenza nel mercato ferroviario.
L’istruttoria aperta dall’AGCM non scardina questa porta, ma comincia lentamente a dare i primi segnali di cambiamento.
In realtà l’istruttoria riguarda solo una piccola parte del problema principale appena illustrato: gli sconti K2 non applicati agli operatori diversi da Trenitalia da parte del gestore della rete RFI. Questa strategia sarebbe stata portata avanti dall’operatore dominante tramite RFI per ostacolare la concorrenza degli altri players.
Gli sconti sono piccole cifre se comparati al business delle compagnie ferroviarie, ma l’AGCM, con questo passo, sembra prendere di mira la mancata ed effettiva separazione tra la rete ferroviaria e Trenitalia.
Una maggiore concorrenza sul mercato ferroviario sarebbe molto importante, in quanto il settore ferroviario italiano conosce una stagnazione quasi trentennale sia del trasporto merci che di quello passeggeri.
L’istruttoria potrebbe essere il primo segnale di cambiamento: forse la concorrenza sta per portare i suoi effetti benefici anche nel trasporto ferroviario, dopo averli portati al settore del trasporto aereo.
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