venerdì 14 settembre 2007

Microsoft: il punibile e l'intoccabile

Tra pochi giorni, come prontamente ricordato da Massimiliano Trovato, la vicenda Microsoft approderà ad una conclusione. Si vocifera che in virtù della sentenza, il colosso sarà obbligato a difforndere parte dei suoi codici da un lato e libero di agire sul versante del bundling dall'altro. Disastro. Nel male si realizzerà il peggio.

Se c'è una cosa, che almeno dal punto di vista teorico, poteva trovare sostegno e dunque essere considerata come punibile, questa era il bundling. Se infatti il mercato, come ripetuto più volte, ha dimostrato di aver minimizzato i potenziali effetti negativi della vendita a prezzo zero del lettore multimediale in combinata con il sistema operativo; è comunque vero che il bundling - di per sé - può provocare effetti negativi (di carattere dinamico) al percorso evolutivo dei mercati e della pressione competitiva. Dunque, sempre spaziando nel mondo ipotetico dei ceteris paribus e della concorrenza potenziale, se qualche cosa di punibile in tutta la vicenda ci fosse anche stata, questa sarebbe stata il bundling.

Ciò che invece non andrebbe mai toccato o minacciato è la proprietà intellettuale. Questo sarebbe un colpo maldestro dalle conseguenze irreparabili. Obbligare Microsoft a diffondere i codici equivarrebbe a praticare un foro al serbatoio del capitalismo. Ed intralciare il passo al capitalismo, non mi sembra sia tra le priorità delle Istituzioni Europee preposte alla tutela della concorrenza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

io non vedo una connection così evidente tra la multa a microsoft e l'intralcio al capitalismo, me la puoi spiegare? e poi è evidente che nessuno può obbligare microsoft a pubblicare parti del codice sorgente di win, semmai obbligheranno a pubblicare i protocolli di comunicazione per favorire l'interoperabilità.

Alessandro Iaria ha detto...

Nella mia imprecisione intendevo quello. Mi permetto di rimandarti ai bei post di Mingardi e Trovato, ond'evitare duplicazioni