Il count down è cominciato: il 17 settembre il Tribunale di Primo Grado si pronuncerà sul provvedimento del 2004 con cui la Commissione Europea ha condannato Microsoft a distribuire una versione di Windows sprovvista del Media Player, la cui annessione al sistema operativo avrebbe ostacolato lo sviluppo di players concorrenti, ed a rilasciare ai competitori le specifiche dei protocolli di comunicazione integrati in Windows, la cui segretezza avrebbe garantito al gigante di Redmond la possibilità d'estendere il suo dominio al mercato dei server; ed a staccare, incidentalmente, un assegnino di 497 milioni di euri.
Il tema è stato al centro d'un incontro IBL che ha visto la partecipazione di Alberto Mingardi, Federico Vasoli e Paolo Zanetto. (I loro interventi sono disponibili sul nostro sito per il download e la riproduzione con uno qualsiasi dei numerosissimi player multimediali disponibili sul mercato, a riprova della rara lungimiranza di Mario Monti.)
Difficile azzardare previsioni, sebbene alcuni media abbiano ipotizzato un 1-1 con Microsoft vincente in merito alla questione del bundling, e soccombente in relazione al tema dell'interoperabilità. E non sono mancate le speculazioni sul canto del cigno di Bo Vesterdorf, presidente del Tribunale, che lascerà l'incarico all'indomani della sentenza.
La rilevanza del verdetto non può però essere sovrastimata, perché si tratta di un primo riscontro giurisdizionale sull'adeguatezza delle misure del 2004*, e perché da essa dipenderà l'evoluzione del diritto della concorrenza nel vecchio continente.
Temi quali la possibilità per le imprese d'innovare, la libertà di determinare le proprie strategie commerciali, le esigenze di tutela dei segreti industriali, riceveranno a seguito della decisione della Corte un restatement il cui orientamento marcherà necessariamente la cifra dei prossimi interventi dei mastini della concorrenza di stanza a Bruxelles.
Non resta dunque che sperare che prevalga la saggezza di chi ritiene la regolamentazione antitrust un baluardo contro le ingessature del mercato e non un paracadute per le imprese
castigate dai consumatori.
APPROFONDIMENTI
Alberto Mingardi e Paolo Zanetto si sono occupati della vicenda in tre Briefing Papers:
Antitrust: il nuovo attacco alla libertà d'impresa
Super Mario contro Microsoft: cronaca di una condanna annunciata
L'evoluzione del "caso Microsoft"
Un loro recente Focus analizza, inoltre, l'ultimo Statement of Objections della Commissione, verosimile preludio ad una nuova controversia:
Bruxelles contro Microsoft: ultimo atto?
* Giova ricordare che mentre negli Stati Uniti il Department of Justice istruisce la causa ma la giurisdizione spetta al giudice ordinario, in Europa la Commissione ha la responsabilità di entrambe le funzioni.
Nessun commento:
Posta un commento