mercoledì 26 marzo 2008

Pubblico impiego (Dizionario dell'Italia)

Pubblico impiego. Posto di non lavoro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

FATTI NON PAROLE!

Il fallimento dell’Alitalia alle porte, montagne d’immondizia per le strade, la mozzarella alla diossina, la mucca pazza, il vino doc alterato, le morti bianche, la precarizzazione nel mondo lavoro, i salari più bassi d’Europa, la violenza senza limiti né controlli, scandali che si susseguono l’uno dopo l’altro: ecco solo alcuni sintomi di una società gravemente malata, seriamente malata!
Si ha, oggigiorno, l’impressione di vivere un’avventura simile a quella di “Titanic”:
mentre il transatlantico affondava, la gente continuava indifferente a festeggiare! Ma la peggior disgrazia che ci possa capitare è la rassegnazione, l’indifferenza, il… farci l’abitudine! Le grandi idee, i cosiddetti ideali di giustizia, democrazia, libertà, solidarietà e senso di appartenenza ai valori della patria e della cristianità, sembrano chimere di quei pochi cittadini rimasti ancora “cittadini” e che non si piegano ad un sistema che vuole trasformarli in sudditi: alla democrazia di oggi, a questa democrazia, basta una croce sulla scheda elettorale, al resto, a tutto il resto, ci pensano poi… “loro”! Sempre LORO, soltanto LORO! E’ tramontato il “miracolo italiano”, adesso ci dicono che sarà una stagione di… “lacrime e sangue”! E si riprende a vivere, o meglio a sopravvivere, ancora una volta nella speranza tanto illusoria, quanto ingannevole, di andare di nuovo al voto - incazzati neri - e con la voglia di… cambiare ancora “cavallo”, sperando che sia quello “vincente”, sperando che con una ics su questo o quell’altro simbolo si possa davvero cambiare… tutto! Cosa fare in questa situazione? La tentazione sarebbe quella di lasciarsi andare al pessimismo, di rinchiudersi nel proprio orticello e badare ai fatti propri, ma questa terribile sensazione va respinta con tutte le nostre forze. E’ arrivato il momento di reagire, di mettersi in gioco seriamente ed in prima persona, di raccogliere la sfida affinché il bene prevalga sul male, l’onesto abbia la meglio sul furfante! Ma in che modo possiamo agire? Non facendoci l’abitudine! Non facendo l’abitudine a stipendi da fame! Non facendo l’abitudine alle ingiustizie della CASTA! Non facendo l’abitudine ai privilegi della CASTA! Non facendo l’abitudine alle brutture che da anni sono sotto i nostri occhi ed al fatto che nessuno fa niente per risolverle! Ma in che modo possiamo agire? Scegliendo di fare ognuno di noi, nel suo piccolo, il “proprio dovere” con coscienza! Partecipando in prima persona alla vita politica e civile delle nostre città, non dando più deleghe in bianco!
Da qui dobbiamo ripartire! Senza troppa teoria! Senza troppe chiacchiere, ma con fatti concreti: tutto il resto seguirà.

BASTA SUBIRE!

BASTA STIPENDI DA FAME IN ITALIA!

SOSTIENI ANCHE TU LA NOSTRA BATTAGLIA SU : http://statali.blogspot.com