sabato 11 agosto 2007

Farmaci e Coop: liberalizzare ma non troppo

Primo stop ai farmaci di classe C (su ricetta, ma non rimborsabili) nei supermercati: nei DS, passa la linea del ministro Turco, tempi duri per l'emendamento di Sergio D'Elia. Il Giornale parla di "coitus interruptus" del governo.
Certo spiace che un esecutivo che aveva se non altro mostrato determinazione nel prendere di petto la corporazione dei farmacisti, ora ammaini anche quella bandiera.
I diessini hanno bisogno di smarcarsi dalle Coop, indicate dalla stampa come gli unici veri beneficiari dell'allargamento della distribuzione dei farmaci da banco?
Forse. Fatto sta che indirizzare per quei canali anche le medicine non rimborsabili sarebbe stato utile. Anche per giustificare la spesa del "commesso in camice bianco" assunto dai supermarket. Per fare delle farmacie davvero dei "presidi del SSN". Tuttavia, per il ministro Turco, si tratta di "farmaci... da erogare quindi necessariamente accompagnati dal consiglio di esperti e in luoghi sicuri".
Ma non c'è il farmacista, nei corner nelle Coop? Se è un farmacista licenziato dalle stesse università in cui si è laureato il farmacista proprietario, come si fa a considerarlo "meno esperto"?
Più in generale, perché un supermercato non dovrebbe essere un "luogo sicuro"? Cosa c'è nel grande mall che lo rende più pericoloso del piccolo esercizio?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Great work.