mercoledì 12 dicembre 2007

Taxi a Roma: aumenta l’offerta, aumentano le tariffe.

In un mondo retto dalle regole del libero scambio – ad un aumento dell'offerta segue un abbattimento dei prezzi, in quanto più produttori concorrono per soddisfare le esigenze dei consumatori. Non è così nella bella capitale, dove Veltroni annuncia esultante l'accordo raggiunto con i sindacati per l'aumento delle licenze a disposizione. In una città paradossale che è stata, un paio di settimane, fa bloccata da un (non annunciato) sciopero incrociato degli operatori dei call centers delle cooperative dei taxi (che giustamente lamentavano la carenza di veicoli) e dei tassinari (in protesta contro la regolarizzazione di 500 ulteriori licenze), appare normale che, all'aumentare delle macchine in circolazione aumentino anche i prezzi. Ieri, la giunta comunale ha approvato il risultato dell'intesa, che prevede 250 nuove licenze entro il giugno del 2008 e
altrettante nello stesso mese del 2009, e, contestualmente si è approvato un adeguamento delle tariffe pari al 18% in più. Con buona pace del consumatore, che sperava di guadagnar qualcosa dalla bersanata – chiamarla liberalizzazione è fuorviante – dei taxi, gli interessi concentrati prevalgono sempre su quelli diffusi…

1 commento:

Barney ha detto...

Ottima osservazione! Tento una interpretazione del fenomeno. Trattasi nella fattispecie di mercato "regolato" (regime di licenza, turni di lavoro amministrati, tariffe imposte...). Il regolatore, tuttavia, diversamente ad esempio dal caso TLC, con AGCOM, non ha come obiettivo la diminuzione prospettica dei prezzi al consumatore, realizzata tramite realizzazione di efficienze. Essendo nella fattispecie il sindaco, persegue come ovvio finalità "proprie"...