Che le Poste fossero deboli in geografia lo sapevamo già da tempo: a fine anni ottanta era noto che inviavano in aereo da Milano le corrispondenze per smistarle nei grandi centri meccanizzati del Sud (Palermo, ad esempio) e riportarle indietro in aereo alla loro destinazione finale... in Lombardia; anche in epoche molto più recenti abbiamo avuto non poche notizie di smarrimenti, ritardi colossali e posta inviata al macero nell'impossibilità di individuare la localizzazione del destinatario. Sinora, tuttavia, i problemi geografici delle Poste avevano per oggetto le buste, non i francobolli (se si eccetua il Gronchi Rosa, il quale peraltro risale al 1961, molto prima dell'istituzione di Poste Italiane S.p.A.). Da oggi, invece, sappiamo che anche sui francobolli le Poste riescono a sbagliare la geografia.
La notizia arriva dal nuovo francobollo da 60 centesimi dedicato alla Valle d'Aosta, stampato da Poste Italiane in 3.600.000 esemplari nella collana Regioni d'Italia, il quale riproduce un'immagine del Monte Cervino. Un'ottima occasione di marketing territoriale e di promozione della regione, se non fosse che il francobollo ritrae il Monte Cervino visto dal versante di Zermatt, nota località del vallese, confederazione elvetica, anzichè da quello italiano.
Il 'disguido' ha fatto comprensibilmente infuriare gli amministratori locali e gli operatori turistici della Valtournenche i quali ora, a titolo di risarcimento, potrebbero chiedere a Poste Italiane di affidare la corrispondenza destinata alla loro vallata direttamente al postino di Zermatt, con prevedibile miglioramento della qualità del recapito. L'imbarazzo è ancora maggiore se si considera che per questa tipologia di emissioni regionali è prassi delle Poste pubblicare un fascicolo esplicativo aperto da un articolo introduttivo firmato dal presidente della regione interessata. A chi lo chiederanno in questo caso? A Luciano Caveri, governatore della Valle d'Aosta, o al suo omologo svizzero?
Come è stato possibile il disguido? Sembra che le Poste avessero inviato il bozzetto al postino di Breuil-Cervinia per un controllo diretto dei luoghi ma che il plico, inoltrato attraverso la stessa rete postale pubblica, sia andato disperso.
(P.S.: L'ultima parte del mio post è immaginaria e non dovrebbe quindi corrispondere a verità, ma mi si deve riconoscere che, almeno in Italia, è verosimile)
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