Così l'Enciclopedia Treccani definisce la libertà economica. L'aspetto interessante è che gli autori della voce si sentono in dovere di precisare che la libertà economica propriamente detta non c'è, e se c'è mai stata non fa più per noi. E' un'aggiunta abbastanza surreale, perché teoricamente una definizione dovrebbe fornire elementi per capire cosa una certa voce significhi, non quali siano le sue implicazioni o come la sua applicazione interagisca col contenuto di altre voci. Comunque, c'è del vero, anche se involontario, in queste righe. Nel senso che la maggior parte dei cosiddetti "diritti sociali" sono incompatibili con la libertà economica, in quanto richiedono necessariamente l'introduzione di tasse e regolamentazioni altrimenti non indispensabili. Quello che qui non viene affrontato è il fatto che la libertà economica - cioè la libera organizzazione della società - sarebbe in grado di produrre un ambiente nel quale tutti questi servizi vengono offerti meglio e in regime competitivo, anziché male e in regime di sostanziale monopolio pubblico. L'esperienza quotidiana di ciascuno è che, nei settori liberalizzati, la performance è migliorata e i prezzi sono calati. Quando anche la Treccani se ne renderà conto, vivremo in un paradiso fiscale.
(Hat tip: Giorgio Fidenato)
2 commenti:
Chi ha la Treccani sotto mano può controllare se alla voce Dio, per caso, non ci danno le "buone ragioni" dell'ateismo?
necessita di verificare:)
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