Il comunicato del Consiglio dei Ministri dello scorso 28 novembre sembra aver finalmente deciso di affrontare la crisi economica attuale tramite una consistente manovra di riduzione della tassazione d’impresa.
Esso infatti afferma nella comunicazione ufficiale, a fondo della prima pagina, che “il decreto-legge vara anche una serie di importanti misure a sostegno dell’economia e dell’impresa: l’imposta sul reddito delle società e l’imposta regionale sulle attività produttive vengono ridotte di tre punti percentuali.”
Se così fosse l’IRAP verrebbe decurtato del 75 per cento, mentre l’IRES scenderebbe al 25 per cento, ai livelli della Grecia. Questa manovra avrebbe sicuramente un impatto molto positivo per le imprese e per l’attrazione di capitali esteri ed investimenti in Italia come ha dimostrato l’evoluzione del gettito d’impresa dello stesso paese greco.
Purtroppo non è cosi. In realtà saranno solamente ridotti gli acconti di dell’IRES di questo anno, che saranno pagati normalmente l’anno prossimo. Per quanto riguarda l’IRAP c’è una diminuzione della pressione fiscale dell'ordine di circa lo 0,1 per cento.
È bene ricordare che il nostro Paese quest’anno sarà molto probabilmente l’unico ad avere un PIL negativo tra tutti gli Stati OECD e che sarebbero necessarie manovre a costo zero per la liberalizzazione di tanti settori oltre ad una diminuzione della pressione fiscale.
Esso infatti afferma nella comunicazione ufficiale, a fondo della prima pagina, che “il decreto-legge vara anche una serie di importanti misure a sostegno dell’economia e dell’impresa: l’imposta sul reddito delle società e l’imposta regionale sulle attività produttive vengono ridotte di tre punti percentuali.”
Se così fosse l’IRAP verrebbe decurtato del 75 per cento, mentre l’IRES scenderebbe al 25 per cento, ai livelli della Grecia. Questa manovra avrebbe sicuramente un impatto molto positivo per le imprese e per l’attrazione di capitali esteri ed investimenti in Italia come ha dimostrato l’evoluzione del gettito d’impresa dello stesso paese greco.
Purtroppo non è cosi. In realtà saranno solamente ridotti gli acconti di dell’IRES di questo anno, che saranno pagati normalmente l’anno prossimo. Per quanto riguarda l’IRAP c’è una diminuzione della pressione fiscale dell'ordine di circa lo 0,1 per cento.
È bene ricordare che il nostro Paese quest’anno sarà molto probabilmente l’unico ad avere un PIL negativo tra tutti gli Stati OECD e che sarebbero necessarie manovre a costo zero per la liberalizzazione di tanti settori oltre ad una diminuzione della pressione fiscale.
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