venerdì 14 novembre 2008

Il flessibile rigorismo della Commissione U.E.

Dal comunicato stampa col quale ieri la Commissione U.E. ha reso note le sue decisioni in tema di Alitalia estrapolo e commento 13 affermazioni del Commissario Tajani per dimostrare il ‘rigorismo flessibile’ della Commissione.
  1. “La Commissione convalida la procedura (di cessione di Alitalia) prevedendo allo stesso tempo una serie di meccanismi che garantiranno che le operazioni saranno effettuate al prezzo di mercato”. Tanto di cappello se la Commissione riesce nell’intento ma ne dubitiamo fortemente: il prezzo di mercato nasce dal libero incontro di chi desidera acquistare e di chi desidera vendere. In questo caso, invece, chi desiderava acquistare ma era privo del passaporto tricolore è stato lasciato fuori dalla porta nello scorso aprile per anatema nazionalistico del Presidente del Consiglio entrante.
  2. “Con queste decisioni, sono convinto che in Italia potrà svilupparsi un nuovo mercato del trasporto aereo, più dinamico”. In realtà col piano Cai-Intesa-Governo vi sarà un’offerta da parte del nuovo vettore molto inferiore a quella storica di Alitalia più AirOne; i competitori, nello stesso tempo, non potranno accrescere la loro in quanto non riceveranno gli slot inutilizzati da Cai, che saranno egualmente acquisiti (a prezzo zero) dalla nuova compagnia ma messi nel freezer. Come riesca una restrizione dell’offerta a rendere il mercato più dinamico solo Tajani potrebbe (eventualmente) spiegarcelo.
  3. “Questi processi porteranno alla nascita di una compagnia aerea privata, di minori dimensioni ma anche più efficiente”. Qui in realtà Tajani ha ragione poiché l’incremento di efficienza previsto nel piano Cai è strabiliante, mai visto prima nella storia dell’aviazione mondiale: Cai conta di trasportare oltre 28 milioni di passeggeri con poco più di 150 aerei mentre le vecchie Alitalia e AirOne nel 2007 avevano impiegato ben 240 aerei per trasportare solo 31 milioni di passeggeri. Miracolo dei cieli o sprovvedutezza aeronautica degli estensori del piano industriale?
  4. “Ho potuto constatare in casi precedenti, anche molto recenti, riguardanti compagnie aeree in preda a difficoltà analoghe, che queste compagnie possono non soltanto risollevarsi e prosperare, ma anche affrontare con successo la concorrenza, nell'interesse dei passeggeri e del trasporto aereo, un fattore indispensabile per la competitività in Europa”. E’ tautologico che Cai, posta in posizione monopolista dal Governo italiano, ‘saprà affrontare con successo la concorrenza’ ma che tutto ciò avvenga ‘nell'interesse dei passeggeri e del trasporto aereo’ mi sembra francamente una presa per i fondelli.
  5. “Constatando l'illegalità del prestito ponte di 300 milioni di euro e chiedendone il recupero, la Commissione vigila sulla corretta applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato”. Qui deve interpretarsi nel seguente modo: ‘ci siamo accorti che i buoi sono scappati dalla stalla ma che almeno ritornino a chiudere la porta prima di allontanarsi’.
  6. “La Commissione ha concluso che la procedura di cessione dei beni di Alitalia non costituisce un aiuto di Stato se la cessione è effettuata alle condizioni di mercato, sempreché le autorità italiane rispettino i loro impegni”. Vale quanto già detto al punto 1: come è possibile parlare di condizioni di mercato se chi era più disponibile a spendere per comperare Alitalia al mercato non ha neppure potuto avvicinarsi perché straniero?
  7. “Secondo la Commissione, la procedura notificata dall'Italia offre garanzie di massimizzazione del valore dei beni venduti nell'interesse dei creditori”. Qui deve leggersi in realtà: ‘la procedura…offre garanzie di massimizzazione del valore dei beni, dopo che saranno acquisiti da Cai’.
  8. “La procedura di cessione dei beni prevede molti livelli di controllo che permettono di garantire le condizioni di mercato, ma sarà comunque sorvegliata da un monitoring trustee che vigilerà sul rispetto della decisione e degli impegni assunti. Il monitoring trustee sarà nominato molto rapidamente (in due giorni) e vigilerà in particolare a che le cessioni dei beni avvengano alle condizioni di mercato”. Il monitoring trustee, in sostanza, è il garante della chiusura delle porta della stalla da parte dei buoi che ne sono usciti. Infatti tra qualche giorno ci dirà: ‘il prezzo di cessione degli asset può non piacere ma, d’altra parte, non ci sono state offerte migliori’.
  9. “Nell'ambito di tale procedura, il commissario straordinario ha ricevuto quasi 60 manifestazioni d'interesse, 36 delle quali confermate, provenienti da operatori nazionali, comunitari e internazionali. La Compagnia Aerea Italiana (CAI) ha formulato un'offerta maggiore degli altri”. Maggiore perché compra più asset o maggiore per ogni asset domandato? Questo Tajani non ce lo spiega.
  10. "La Commissione rileva che non vi è continuità economica tra l’Alitalia e la CAI". Non vi è infatti continuità ma, anzi, un radicale cambiamento di modello: dallo ‘Stato imprenditore’ agli ‘imprenditori di Stato’. Devo dire che da liberista convinto preferivo nettamente il primo.
  11. “Inoltre la CAI svilupperà la sua attività di trasporto aereo di passeggeri sulla base del proprio piano industriale, stabilito sulla base di obiettivi operativi specifici in termini di gestione della flotta, del personale e delle ore di volo, e secondo condizioni di mercato”. D’accordo, però Tajani ha scordato di precisare che si intende un mercato di monopolio.
  12. “La Commissione rileva inoltre che la CAI rappresenterà il 69% dell'attuale Alitalia in materia di trasporto aereo di passeggeri”. Quindi la Commissione è consapevole che si tratta di chiudere il 31% di Alitalia e il 100% di AirOne o, se si preferisce, di conservare AirOne e di chiudere il 60% di Alitalia. E nonostante questo la Commissione sostiene che si tratta di una soluzione in grado di sviluppare il mercato. Forse si riferisce a quello degli alianti o delle mongolfiere.
  13. “Dopo avere indagato a fondo sulle condizioni del prestito di 300 milioni di euro concesso il 23 aprile 2008 dalle autorità italiane a Alitalia, la Commissione ha concluso che il prestito configura un aiuto di Stato illegittimo e incompatibile con il mercato comune. ... L'Italia deve dunque adottare le misure necessarie per recuperare da Alitalia l’aiuto di Stato in questione”. In sostanza: (a) prestare 300 milioni è un aiuto di Stato illegittimo ma regalare 1300 diritti di atterraggio e decollo giornalieri no; (b) prestare 300 milioni a un’impresa pubblica che opera in concorrenza è una violazione della concorrenza ma permettere a un’impresa privata di operare senza concorrenza non lo è più.

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