Si sta consumando in questi giorni la fine della vicenda Alitalia; la riduzione dei voli della vecchia compagnia gestita dal Commissario Straordinario Augusto Fantozzi ha fatto molto discutere ed è difficile capire di chi sia la responsabilità per quello che sta accadendo.
I piloti certamente, applicando alla lettera la regolamentazione, hanno provocato disagi ai passeggeri, ma lo stesso Commissario Fantozzi ha ammesso che è la stessa compagnia ad avere ridotto i voli; questo accadimento è abbastanza ovvio, nel momento in cui Alitalia ha finito la propria corsa e il denaro nelle proprie casse.
Mentre le hostess Alitalia scioperano, le hostess di Trenitalia festeggiano con l’Amministratore Delegato Mauro Moretti di Ferrovie dello Stato, come un anonimo mi ha suggerito.
Quale maggiore pubblicità per il nuovo servizio della “Freccia Rossa” che permetterà dal prossimo 14 dicembre di collegare Milano e Roma in 3 ore e 30 minuti?
Il bilancio del gruppo potrebbe chiudersi con una perdita di poco più di 100 milioni di euro si è rallegrato pochi giorni fa l’amministratore delegato di FS nel 2008, quando nel 2006 aveva chiuso in rosso per 2 miliardi di euro.
Ma i contribuenti italiani hanno ragione anch’essi di prendere parte alla festa collettiva di FS?
I conti rimangono con un passivo non indifferente, ma il miglioramento del 2008 potrebbe essere stato effettuato alla stessa maniera di quello del 2007; in quell’anno le perdite furono di poco più di 400 milioni di euro, contro appunto i 2 miliardi dell’anno precedente.
Il risanamento fu tuttavia legato ad un incremento dei contributi che lo Stato riconosceva alle Ferrovie; di fatto i contribuenti pagavano di più anche per un servizio del quale non usufruivano. Si concesse inoltre un aumento delle tariffe per decisione politica e senza alcuna valutazione oggettiva.
Il problema dei prezzi dei biglietti è enorme nel settore ferroviario; su questo punto concordo con Moretti affermando che i prezzi sono troppo bassi in Italia; purtroppo rimane il grave problema che in Italia non è fatta una differenziazione dei prezzi.
Se ad esempio voglio viaggiare tra Madrid e Barcellona o tra Parigi e Marsiglia, avrò un servizio che mi permette di percorrere una distanza superiore alla Milano - Roma in minor tempo. Su tali linee è possibile acquistare biglietti anche a 20 Euro contro il prezzo quasi fisso di Trenitalia a 79 Euro.
Come è possibile che chi acquista il biglietto due settimane prima possa avere sostanzialmente lo stesso prezzo di chi acquista un biglietto poche ore prima della partenza?
Trenitalia festeggia per la pubblicità all’alta velocità che Alitalia sta facendo, ma i contribuenti e i viaggiatori italiani hanno una doppia motivazione di essere tristi.
Dal lato aereo, la compagnia di bandiera costerà tre miliardi di euro ai viaggiatori nei prossimi 5 anni, come lo stesso “Piano Fenice” ammette a causa della restrizione della concorrenza approvata tramite legge 166/2008 dal Parlamento Italiano lo scorso 27 ottobre. I contribuenti italiani inoltre dovranno farsi carico della bad company Alitalia che non rimborserà mai tutti i debiti e dei dipendenti Alitalia che avranno una cassa integrazione speciale di 7 anni. Sul fatto che Alitalia sia stata sempre speciale in effetti non c’è mai stato alcun dubbio; è l’unica compagnia che è riuscita a non ristrutturarsi e che ha perso miliardi di euro venendo continuamente ricapitalizzata dall’azionista di maggioranza, il Ministero dell’Economia.
Dal lato ferroviario, il servizio costerà di più, senza avere la possibilità di avere biglietti a prezzi differenziati (price management) e con maggiori contributi che lo Stato ha concesso a Ferrovie dello Stato per coprire le inefficienze (il cargo è un’esemplificazione).
Una festa all’italiana…
I piloti certamente, applicando alla lettera la regolamentazione, hanno provocato disagi ai passeggeri, ma lo stesso Commissario Fantozzi ha ammesso che è la stessa compagnia ad avere ridotto i voli; questo accadimento è abbastanza ovvio, nel momento in cui Alitalia ha finito la propria corsa e il denaro nelle proprie casse.
Mentre le hostess Alitalia scioperano, le hostess di Trenitalia festeggiano con l’Amministratore Delegato Mauro Moretti di Ferrovie dello Stato, come un anonimo mi ha suggerito.
Quale maggiore pubblicità per il nuovo servizio della “Freccia Rossa” che permetterà dal prossimo 14 dicembre di collegare Milano e Roma in 3 ore e 30 minuti?
Il bilancio del gruppo potrebbe chiudersi con una perdita di poco più di 100 milioni di euro si è rallegrato pochi giorni fa l’amministratore delegato di FS nel 2008, quando nel 2006 aveva chiuso in rosso per 2 miliardi di euro.
Ma i contribuenti italiani hanno ragione anch’essi di prendere parte alla festa collettiva di FS?
I conti rimangono con un passivo non indifferente, ma il miglioramento del 2008 potrebbe essere stato effettuato alla stessa maniera di quello del 2007; in quell’anno le perdite furono di poco più di 400 milioni di euro, contro appunto i 2 miliardi dell’anno precedente.
Il risanamento fu tuttavia legato ad un incremento dei contributi che lo Stato riconosceva alle Ferrovie; di fatto i contribuenti pagavano di più anche per un servizio del quale non usufruivano. Si concesse inoltre un aumento delle tariffe per decisione politica e senza alcuna valutazione oggettiva.
Il problema dei prezzi dei biglietti è enorme nel settore ferroviario; su questo punto concordo con Moretti affermando che i prezzi sono troppo bassi in Italia; purtroppo rimane il grave problema che in Italia non è fatta una differenziazione dei prezzi.
Se ad esempio voglio viaggiare tra Madrid e Barcellona o tra Parigi e Marsiglia, avrò un servizio che mi permette di percorrere una distanza superiore alla Milano - Roma in minor tempo. Su tali linee è possibile acquistare biglietti anche a 20 Euro contro il prezzo quasi fisso di Trenitalia a 79 Euro.
Come è possibile che chi acquista il biglietto due settimane prima possa avere sostanzialmente lo stesso prezzo di chi acquista un biglietto poche ore prima della partenza?
Trenitalia festeggia per la pubblicità all’alta velocità che Alitalia sta facendo, ma i contribuenti e i viaggiatori italiani hanno una doppia motivazione di essere tristi.
Dal lato aereo, la compagnia di bandiera costerà tre miliardi di euro ai viaggiatori nei prossimi 5 anni, come lo stesso “Piano Fenice” ammette a causa della restrizione della concorrenza approvata tramite legge 166/2008 dal Parlamento Italiano lo scorso 27 ottobre. I contribuenti italiani inoltre dovranno farsi carico della bad company Alitalia che non rimborserà mai tutti i debiti e dei dipendenti Alitalia che avranno una cassa integrazione speciale di 7 anni. Sul fatto che Alitalia sia stata sempre speciale in effetti non c’è mai stato alcun dubbio; è l’unica compagnia che è riuscita a non ristrutturarsi e che ha perso miliardi di euro venendo continuamente ricapitalizzata dall’azionista di maggioranza, il Ministero dell’Economia.
Dal lato ferroviario, il servizio costerà di più, senza avere la possibilità di avere biglietti a prezzi differenziati (price management) e con maggiori contributi che lo Stato ha concesso a Ferrovie dello Stato per coprire le inefficienze (il cargo è un’esemplificazione).
Una festa all’italiana…
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