mercoledì 15 ottobre 2008

Alitalia: una privatizzazione fallimentare

In un trafiletto di poche righe in alto sulla destra a pagina 29 de “il Sole 24 Ore” di martedi 14 ottobre è riportata una notizia importante: “Alitalia, firmato l’accordo per tre mesi di CIGS “.

L’accordo raggiunto tra sindacati e la compagnia aerea riguarda più di 7 mila dipendenti ed è una misura necessaria affinché la compagnia possa continuare l’operatività nelle prossime settimane.
A dispetto degli annunci del Commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi, che a metà settembre, con la trattativa tra CAI e i sindacati in stallo annunciava “la compagnia non potrà più fare volare gli aerei tra tre giorni”, il vettore sopravvive con una liquidità prossima allo zero. Il prestito ponte dello scorso aprile che doveva permettere la sopravvivenza per 12 mesi è praticamente finito, smentendo le dichiarazione dei politici – gestori dell’azienda dell’epoca.

Il rinvio dell’assemblea dei soci della Compagnia Aerea Italiana al 28 ottobre mette in difficoltà il commissario che deve garantire l’operatività dell’azienda; la “nuova Alitalia” non ha ancora licenza per il volo e non può prendere quella della vecchia Alitalia; nonostante la trattativa sindacale sia terminata “con successo” il Piano Fenice fa molta fatica a spiccare il volo.

Se l’azienda fosse stata gestita come una compagnia aerea “normale”, senza alcuna ingerenza politica e sindacale, la notizia di 7 mila dipendenti in cassa integrazione avrebbe probabilmente avuto maggiore rilevanza; Alitalia invece non è mai stata gestita come un vettore sul mercato del trasporto aereo.

L’azienda sarebbe dovuta essere commissariata già diversi mesi fa, per non dire anni e la cassa integrazione sarebbe stata la misura necessaria per far ripartire l’azienda dopo un commissariamento.

Il commissariamento c’è stato lo stesso, lo Stato ha “buttato” 300 milioni di euro nel prestito ponte, la separazione della compagnia in BadCo e NewCo costerà al contribuente almeno 2 miliardi di euro e il mercato domestico verrà chiuso alla concorrenza con notevoli aumenti delle tariffe nei prossimi anni (le cifre esatte si potranno trovare in un lavoro dell’Istituto Bruno Leoni in uscita).

La cassa integrazione arriva in ritardo così come la privatizzazione di Alitalia.

1 commento:

Nobile di Treviso ha detto...

Otimo articolo. Giustissimo. spot on come si dice qui.
Grazie