sabato 20 ottobre 2007

Antitrust: basta girare a Poste Italiane i sussidi per l'editoria

L'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato sta svolgendo un' indagine conoscitiva sul mezzi d'informazione della stampa quotidiana, periodica e multimediale. A conclusione della prima parte dell'indagine, a luglio, ha sottolineato come il sistema degli incentivi, così come la regolamentazione del settore, siano altamente distorsivi del mercato. Oggi, bacchetta il tentativo di far passare in finanziaria un altro rinnovo del regime a sostegno all'editoria e ai settori no-profit. Nel comunicato stampa odierno «l'Autorità ricorda che a Poste Italiane viene riconosciuta annualmente una compensazione per le tariffe postali scontate applicate alle spedizioni di prodotti editoriali eper il settore no-profit. Si tratta di un meccanismo che determina un'evidente e grave distorsione concorrenziale: operatori postali diversi da Poste Italiane non sono infatti in grado di praticare offerte competitive agli editori e agli enti no-profit per questo tipodi prestazione. Attraverso la normativa vigente, si è quindi sottratto di fatto al mercato uno spazio di attività che di diritto sarebbe liberalizzato». Ovviamente, chi crede nel mercato pensa che ogni forma di sussidio qualsiasi attività, per quanto meritevole, non sia né benefica né necessaria. Ma trasformare un agevolazione all'editoria in un sussidio ad un'impresa ancora, ricordiamolo, parzialmente pubblica, è doppiamente scorretto, in un mercato che attraversa una difficoltosa liberalizzazione. Meglio sarebbe, se pure, assegnare direttamente gli aiuti agli editori ed agli enti no-profit, e permettergli di spenderli con un operatore postale a loro scelta…

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