martedì 26 agosto 2008

AliOne ai capitani fortunati

La vicenda Alitalia sembra essere finalmente arrivata ad una conclusione dopo 20 mesi dall’inizio del processo di vendita del vettore. Ci sono volute tre fasi di privatizzazione e quasi un miliardo di euro bruciato dalla compagnia aerea per arrivare ad una soluzione che insoddisfacente è dire poco.

Certi quotidiani, dopo l’incontro a Milano presso la sede di Intesa San Paolo tra l’advisor e gli investitori, hanno presentato questi ultimi come “capitani coraggiosi”.
La domanda da porsi è semmai se bisogna parlare di capitani coraggiosi o di “Governo rinunciatario”; la soluzione che sembra essere uscita in questa terza fase di privatizzazione è figlia dell’urgenza e della crisi sempre più profonda in cui si trova Alitalia.
Gli investitori metterebbero circa un miliardo di euro per il rilancio della Newco AliOne, mentre la Bad Company verrebbe commissariata e lasciata sulle spalle dei contribuenti, che hanno già versato miliardi di euro negli ultimi lustri per mantenere in vita una compagnia fallimentare.
Il Governo non può che accettare la soluzione proposta dall’advisor, pena il fallimento della compagnia che rischia di chiudere il primo semestre con circa 400 milioni di euro di rosso, dopo i 495 milioni di euro del 2007. In un mio intervento precedente su il sussidiario parlavo di impasse e osservavo che bisognava solamente vedere chi tra Governo ed investitori avrebbe ceduto per primo.
Ormai è chiaro che il primo attore ad aver ceduto è l’Esecutivo, che domani farà il decreto legge con la modifica della legge Marzano, senza la quale i “capitani coraggiosi” non avrebbero investito un soldo.
I vecchi debitori di Alitalia non potranno rivalersi sulla nuova AliOne e tutti i debiti di Alitalia rimarranno a carico dello Stato; anche il prestito ponte rimarrebbe nel ramo aziendale fallimentare e quasi certamente i 300 milioni di euro non rientreranno più nelle casse del Ministero delle Attività produttive.
La soluzione prevedrebbe almeno 5 mila licenziamenti, ma molto probabilmente il numero di esuberi potrebbe salire fino a 8 mila se venissero conteggiati anche quelli di Airone.
Non vi è inoltre ancora la certezza dell’entrata di un player internazionale, proprio nel momento in cui il mercato del trasporto aereo conosce una crisi molto profonda dovuta al caro carburante e di conseguenza si consolida. Lufthansa, che sembrava il maggior pretendente di AliOne, sembra essere più interessata ad Austrian che ad Alitalia; questo non deve stupire perché la compagnia austriaca fa parte della stessa alleanza globale del vettore tedesco.
In Italia, grazie alla fusione tra AirOne ed Alitalia, si creerebbe un “campioncino” nazionale con ben il 25 per cento della quota dei passeggeri nazionali e il 3,5 per cento di quella europea; tuttavia per difendere l’italianità è prevista l’entrata di una norma che blocchi l’antitrust in modo che la nuova AliOne possa rimanere monopolista su alcune delle principali rotte italiane. Non si parla inoltre della liberalizzazione dei voli intercontinentali che tanto potrebbe essere utile all’Italia, ma che indebolirebbe la Newco.

I punti deboli sono innumerevoli ed inoltre l’investimento di solo un miliardo di Euro è poca cosa se confrontato ai 6,5 miliardi di Euro che AirFrance voleva investire nella compagnia italiana.
Si potrebbe confrontare l’offerta del primo gruppo europeo con la nuova cordata tutta italiana solo per il numero di licenziamenti, ma sarebbe un’analisi poco approfondita.
Il gruppo franco-olandese prevedeva infatti esuberi per circa 2 mila dipendenti, ma non avrebbe acquistato solo Alitalia Fly più la manutenzione; sarebbero rimasti ulteriori esuberi a carico di Alitalia Servizi nell’ordine di altri 2 mila dipendenti. Questa cifra è tuttavia inferiore a quella che sembra uscire dal “Piano Fenice”.
Alitalia e AirFrance – KLM fanno parte della stessa alleanza, SkyTeam, e un’acquisizione avrebbe avuto un senso anche per il coordinamento delle rotte e del code sharing già esistente tra le due compagnie.
Nei prossimi giorni si deciderà il futuro di Alitalia, ma la soluzione trovata sembra essere favorevole a dei capitani fortunati più che coraggiosi e definisce un Governo, che nel segno dell’italianità, brucia gli ennesimi soldi in una compagnia che sarebbe dovuta fallire anni fa.

L’ultima questione riguarda i sindacati. Nelle ultime settimane si sono fatti “sentire” poco; la soluzione prospettata dall’advisor è sicuramente peggiore per i lavoratori di Alitalia, ma forse questo ai sindacati poco importa. L’italianità dell’azienda potrebbe lasciare ai sindacati quel controllo, anche se minore, che tanti danni ha prodotto per la compagnia aerea.
Non conviene loro inoltre “protestare” troppo poiché sono stati i principali responsabili del fallimento delle trattative con AirFrance e il fallimento della terza fase di privatizzazione farebbe portare i libri in tribunale a tutta Alitalia.

In questa privatizzazione i capitani coraggiosi diventano fortunati, il Governo privatizzatore diventa rinunciatario e i contribuenti diventano più poveri ancora una volta…

2 commenti:

Unknown ha detto...

Postato sul blog di Beppe Grillo


Caro Beppe,
Vorrei investirti di una enorme responsabilità visto che da sempre ti fai carico dei problemi del nostro miserrimo pianeta.
In un paneta distante anni luce dal nostro, si sta consumando un'immane tragedia: l'atronave TagliaAli è rimasta invischiata in un'orrenda palude e sta irrimediabilmente ed inesorabilmente andando a fondo.La composizione della palude è oltremodo vischiosa essendo formata dalla marcescenza di organismi di malapolitica, logiche di mercato, commistione di interessi finanziario/politici ed acqua ferrarotti (sorgente inestinguibile di criminalità mafioso/cattolica che attualmente è diretta ispiratrice del governo del pianeta).
Un ultimo tentativo serio di salvataggio era stato tentato da un'astronave di un pianeta vicino, ma ciò collideva con gli interessi di parte delle lobby/corporazioni/potentati-sociali di buona parte del pianeta, le quali hanno agito, strumentalizzando ed usando gli uni gli altri, per cacciare l'astronave quaificata come "aliena".
Il dramma è agli ultimi atti... è stato infatti ideato un finto salvataggio che ad un'attenta analisi risulta invece essere un sunto delle tecniche usurarie più avanzate elevato all'ennesima potenza.
Spiego nei dettagli questo finto salvataggio.

1. E' stata approntata un'astronave denominata Intesatraloro
2. Pilota l'astronave un usuraio autorizzato
3. Sono saliti a bordo pirati della peggiore risma pagando un biglietto di ingresso per la businness class di 100 euro (nel pianeta suddetto adottano una moneta pesante chiamata stranamente come la nostra) e di 50 euro per la classe economica
4. L'astronave del finto salvataggio si avvicinerà alla TagliaAli e ne isserà a bordo soltanto le parti utili (si sa che si pesca bene nelle acque di naufragio), i naufraghi che potranno pagare un adeguato biglietto di viaggio e quelli abili ai lavori forzati (come rematori).
5. Si lascerà andare a picco tutto il resto, compresi i naufraghi ch non vorranno sottoporsi ai "remi" e quelli non sufficientemente ricchi da potersi permettere il costo del "salvataggio"
6. A complicare le cose è intervenuto un evento di disturbo, comico nella sua drammaticità: si è deliberatamente immersa nella palude, nei pressi dell'astronave TagliaAli, l'astronave CastraAironi.
7. Interrogato sul perchè il comandante dell'astronave CastraAironi (noto comico Totò) ha detto che doveva dare 1000 euro divisi tra 200 al comandante della Intesatraloro e 800 ai passeggeri. Se facevano finire a picco i suoi passeggeri, appesantiti dal credito degli 800 euri "pesanti", poteva restituire i 200 euri al comandante tenendosene un centinaio per lui dato dal recupero dei rottami della CastraAironi. Ovviamente il comandante, al grido di Passerà, è stato ben lieto di tirarlo a bordo...
8. Il comandante della TagliaAli, tale Aris Pollice Verso, preoccupato che si incazzassero i proprietari della TagliaAli, gli affondati e i loro familiari ha richiesto di rimanere ancora a bordo della TagliaAli per poterla far affondare più lentamente in modo da diluire nella pallude del'oblio e della malainformazioni tutte le pratiche più sporche. Ha poi richiesto per se la totale immunità (con congrua buonuscita da quantizzare in segreto) che ha chiamato "manleva"
9. La "manleva" (grosso multifallo sodomizzatore) consente di inculare all'unisono gli abitanti del pianeta che si troveranno a risarcire di tasca loro il disastro della TagliaAli per mezzo di un'associazione a delinquere costituita dal Governo (che preleverà loro i soldi per mezzo delle tasse) e li verserà al "Ministero del tesoro" (altro componente dall'associazione a delinquere) che, quale firmatario della manleva, risarcirà parte degli abitanti del pianeta (per qualcuno è previsto anche l'orgasmo anale da tale operazione) mentre per i restanti sarà una sodomia di lacrime e sangue (come al solito del resto)
10. I mezzi di informazione di quel pianeta, che sono totalmente appecorinati a gruppi di potere, presenteranno tale operazione appunto come salvataggio e non come "razzia" consentendo ai pirati a bordo dell'Intesatraloro di poter rivendere il bottino razziato al primo offerente extraplanetario (con i quali già hanno iniziato a prendere contatti) cedendolo ad un prezzo che permetterà loro guadagni di 30-40 volte (ma probabilmente anche molto di più) su quanto sborsato per il biglietto di ingresso sulla Intesatraloro
11. Infatti c'è davvero la ressa per salire sull'astronave di razzia Intesatraloro, tanto che il presidente del consiglio interplanetario, organizzatore della spedizione, ha dovuto dire davvero molti "no" ai numerosi pirati che si presentavano all'imbarco speranzosi di partecipare alla "razzia-ultimo-atto". Alla fine saliranno soltanto quelli che hanno un curriculum di razziatori/affondatori di tutto rispetto (capitaneggiati dall'eroico razziatore Colonnone, già distintosi in simili imprese passate) . Incredibile ma vero almeno su questo tale presidente stavolta ha detto pubblicamente la verità!

La cosa che più mi preoccupa e che dopo la TagliaAli toccherà alla TagliaCoglioni! Per cui, non potendo chiedere a tutti gli abitanti del pianeta di abbandonarlo in massa, sto ritrasmettendo questo disperato SOS lanciato dal pianeta da quella parte di abitanti (esigua ormai) non ancora anestetizzata da tecniche mediatiche.

Mi auguro che tu voglia ritrasmetterlo sul tuo blog

Cordiali saluti
Ettore Chiacchio
Computer Guru -Libero Pensatore

Anonimo ha detto...

E' scandaloso quello che hanno fatto. Per salvare un baraccone come l'Alitalia si sono fatti fare un favore dai loro amici imprenditori (favore che verrà sicuramente ricompensato in futuro: d'altrone nessuno fa niente per niente).
Hanno ridicolizzato ancora una volta l'antitrust mettendola a tacere mediante decreto legge e hanno calpestato tutte le regole del mercato.
Questa sarebbe la destra liberista e liberale professata da Berlusconi? Ma per favore!

Davide