sabato 29 novembre 2008

Pubblicità ingannevole?

Il comunicato del Consiglio dei Ministri dello scorso 28 novembre sembra aver finalmente deciso di affrontare la crisi economica attuale tramite una consistente manovra di riduzione della tassazione d’impresa.

Esso infatti afferma nella comunicazione ufficiale, a fondo della prima pagina, che “il decreto-legge vara anche una serie di importanti misure a sostegno dell’economia e dell’impresa: l’imposta sul reddito delle società e l’imposta regionale sulle attività produttive vengono ridotte di tre punti percentuali.”

Se così fosse l’IRAP verrebbe decurtato del 75 per cento, mentre l’IRES scenderebbe al 25 per cento, ai livelli della Grecia. Questa manovra avrebbe sicuramente un impatto molto positivo per le imprese e per l’attrazione di capitali esteri ed investimenti in Italia come ha dimostrato l’evoluzione del gettito d’impresa dello stesso paese greco.

Purtroppo non è cosi. In realtà saranno solamente ridotti gli acconti di dell’IRES di questo anno, che saranno pagati normalmente l’anno prossimo. Per quanto riguarda l’IRAP c’è una diminuzione della pressione fiscale dell'ordine di circa lo 0,1 per cento.

È bene ricordare che il nostro Paese quest’anno sarà molto probabilmente l’unico ad avere un PIL negativo tra tutti gli Stati OECD e che sarebbero necessarie manovre a costo zero per la liberalizzazione di tanti settori oltre ad una diminuzione della pressione fiscale.

martedì 25 novembre 2008

In replica a quanto scritto dalle FS sul Focus 116 dell'IBL

A seguito della pubblicazione del focus n.116 dell’Istituto Bruno Leoni, "Nuovo Trasporto viaggiatori", scritto dal sottoscritto e leggibile qui, il Gruppo Ferrovie dello Stato S.p.a., tramite il proprio sito di news, ha pubblicato la presente replica qui.

Ringrazio sentitamente il Gruppo Ferrovie dello Stato per l’apertura di un così coinvolgente dibattito, e mi permetto di replicare punto per punto quanto detto da RFI:

i pedaggi di accesso all’infrastruttura ferroviaria sono fissati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con proprio Decreto;...

E’ verissimo che i pedaggi di accesso all’infrastruttura sono determinati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con proprio Decreto, come afferma il primo comma dell’art. 17 del d.lgs. n.188/2003; tuttavia, preme sottolineare che sulla base di detto decreto,

Il gestore dell'infrastruttura ferroviaria,(…)calcola il canone dovuto dalle associazioni internazionali di imprese ferroviarie e dalle imprese ferroviarie per l'utilizzo dell'infrastruttura e procede alla riscossione dello stesso…

Questo significa che vi è un elevato margine di discrezionalità da parte del gestore della rete e che il gruppo FS, forte della propria posizione dominante, concorda l’ammontare di detto canone che è stabilito sentito il CIPE e altri vari enti. Questo a maggior ragione significa che RFI pattuisce il canone sapendo di percepire dallo Stato e dalle Regioni dei sussidi diretti e indiretti, a spese dei contribuenti.

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...i pedaggi che Rete Ferroviaria Italiana fa pagare per l’accesso e l’uso delle linee AV/AC è di oltre 13 €/km (euro 2008), valore circa 5 volte superiore a quelli medi applicati alla rete convenzionale e in linea con quelli delle altre reti europee assimilabili; pedaggi che, in base alla Legge Finanzaria 2007, hanno un incremento minimo annuo del 2 per cento; i pedaggi, secondo l’attuale modello economico/finanziario, coprono con i flussi di cassa generati dallo sfruttamento commerciale dell’Alta Velocità/Alta Capacità la parte del finanziamento necessario per il completamento dell’opera consentendo quindi di onorare la restituzione dei debiti contratti da RFI con il mercato bancario (quota capitale + interessi), oltre a coprire anche i costi a carico del Gestore come definito dalla normativa di settore e dai rapporti contrattuali con lo Stato;

Tutto quanto sopra enumerato non toglie il fatto che la rete ad Alta Velocità sia a carico dei contribuenti per una buona parte e i suoi elevati costi (44 mln € a km contro i 16 della Spagna) gravino, oltre che sulla tasca di colui che usufruisce del servizio ferroviario, anche su soggetti che non necessariamente ne fanno uso.

oltre ai pedaggi le Imprese ferroviarie riconoscono al Gestore dell’infrastruttura, un corrispettivo per l’energia di alimentazione elettrica delle locomotive.

Se è per questo, qualora non vi sia la linea aerea di alimentazione, il Gestore dell’infrastruttura deve comunque anche fornire, quando richiesto, il gasolio (come a Railion Italia) e il servizio di soccorso, che devono giustamente essere pagati dagli utenti.

Tutto ciò premesso, tuttavia, ritengo che le critiche mosse dal Gruppo FS siano completamente inconferenti con quanto scritto nel Focus 116 dell’IBL: esse, infatti, si focalizzano sul precisare quanto paga una Impresa Ferroviaria per transitare sulla Rete RFI, e ben venga anche che un così importante dibattito sia portato avanti anche dalla principale IF italiana.

Tuttavia, quello che il suddetto Focus intendeva puntualizzare è che il ricorso continuo alle casse dei contribuenti, a fronte di un sistema ferroviario ove coesistono RFI e Trenitalia quali gestori dell’Infrastruttura e principale IF appartenenti alla stessa Holding, è la presenza di una base finanziaria corrisposta dal contribuente anche non utente.

Per avere un sistema liberalizzato al massimo, quindi, è necessario avere, sì delle imprese ferroviarie concorrenti di Trenitalia che percorrono i binari RFI: in primis, però, è fondamentale la separazione di RFI da Trenitalia per garantire un adeguato livello concorrenziale e anche maggiori introiti al gestore dell’infrastruttura gravando in maniera minore sui contribuenti, eliminando, così, dei costi elevati per i cittadini che per scelta o per comodità, non usufruiscono del mezzo ferroviario per i propri spostamenti.

Capitalismo italiano (Dizionario dell'Italia)

Capitalismo italiano = capitalisti senza capitali + imprenditori senza idee imprenditoriali + risorse pubbliche + regole ad hoc. Esempio: Cai.

sabato 22 novembre 2008

Cai e le merendine Ferrero (Alitalianerie)

Andrea Giuricin ed io avremmo scommesso volentieri nei giorni scorsi su una sostanziale identità tra il prezzo offerto da Cai per gli asset di Alitalia e la valutazione da parte degli advisor 'indipendenti'. Siamo pertanto rimasti un pò sorpresi nella maggior valutazione di 52 milioni da parte di Banca Leonardo rispetto ai 1000 della proposta Cai. Ma oggi Ansa ha svelato il mistero:

"Si e' appreso, intanto, che l'effettivo contante che Cai versera' a Fantozzi, sara' di 375 milioni di euro rispetto ai 427 indicati ieri. I 52 milioni di scarto - spiegano fonti vicino alla cordata di imprenditori della Compagnia aerea italiana - sono l'equivalente del valore delle miglia accumulate dai clienti Alitalia con il programma di fidelizzazione ''Millemiglia'' che Cai si e' assunta l'onere di soddisfare".

In sostanza i 52 milioni aggiuntivi non saranno pagati per cassa da Cai ma in natura e non ai creditori della vecchia Alitalia bensì ai titolari di punti millemiglia. Premesso che i creditori della vecchia Alitalia non saranno per nulla contenti di questa notizia, siamo davvero sicuri che Colaninno e soci non vogliano pagare anche i rimanenti 375 milioni cedendo al Commissario Fantozzi la loro collezione di punti delle merendine Kinder Ferrero?

venerdì 21 novembre 2008

Province: eppur qualcuno si muove...

Nonostante spesso si senta ripetere che l'abolizione delle province è miracolosamente scomparsa dall'agenda di maggioranza e opposizione, talvolta appare qualche speranza in senso opposto.
Alla Camera dei Deputati è stata da poco presentata la proposta di legge costituzionale C-1836 (proponenti On. Scandroglio e altri) che prevede l'abolizione delle province (si può leggere qui: http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/schedela/trovaschedacamera_wai.asp?pdl=1836&ns=2)
L'elemento di novità di questa proposta sta nel fatto che essa si sviluppa esattamente nel solco tracciato dall'Istituto Bruno Leoni con il recente volume "Abolire le Province": il progetto, cioè, non si limita a cancellare questi enti inutili, ma fornisce un nuovo quadro giuridico entro il quale Comuni e Regioni possono agevolemente amministrare le competenze provinciali attraverso accordi di diritto pubblico anche diversi in relazione alla singola materia.
La legislatura è iniziata solo da circa sei mesi e c'è dunque tutto il tempo per portare a termine l'iter di questa riforma costituzionale, c'è però bisogno di una convergente volontà politica di maggioranza.
La questione, comunque, è di tale interesse che merita una nostra costante osservazione nel suo svolgersi nei meandri della procedura parlamentare: sino ad ora vi è solo l'assegnazione alla Commissione Affari costituzionali.

mercoledì 19 novembre 2008

Piccole differenze aeronautiche

A fine marzo scorso Air France aveva attribuito ad Alitalia un valore pari ai suoi debiti + 135 milioni di euro.

Oggi il Ministro delle Attività produttive, recependo la valutazione di due advisor 'indipendenti' (Banca Leonardo e Rotschild), ha autorizzato a cedere Alitalia a un prezzo pari ai suoi debiti - 1248 milioni di euro.

In otto mesi il valore di Alitalia, o, per chi preferisce, la sua valutazione, si è ridotta di 1383 milioni di euro.

Catalano, il mitico personaggio di 'Quelli della notte' avrebbe sostenuto che era meglio accettare la valutazione di marzo di Air France.

Buon Natale!

Non sono auguri in anticipo. Sono in ritardo. Ho ricevuto oggi, infatti, un gentile pensiero che un amico mi aveva inviato per le festività 2007. Oggi è il 19 novembre. Il tempo che ci separa dal Natale prossimo è circa 11 volte inferiore al tempo che è trascorso dal Natale 2007. E poi uno si stupisce che, nel nostro Indice, quello postale risulti tra i settori meno liberalizzato... Alla luce della performance, ho anzi qualche sospetto che abbiamo sovrastimato!

ENAC ovvero l’Ente Nato Apposta per Cai

La firma di Augusto Fantozzi per la vendita degli asset a CAI non c’è ancora stata, ma l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile forse ha delle informazioni diverse.
Per missione, questo Ente, guidato da Vito Riggio, dovrebbe essere indipendente, ma come ben sappiamo d’indipendente in Italia c’è ben poco.
Il ruolo politico dell’ENAC è evidente: non è arbitro, ma parte in gioco nella vicenda Alitalia come ha dimostrato in più occasioni, ponendo anche degli ultimatum per l’accettazione dell’offerta CAI.

Il comunicato del 18 novembre scorso emesso dall’Enac recita cosi: ”L’ENAC rende noto di aver convocato per venerdì 21 novembre il Commissario Straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, e l’Amministratore Delegato di CAI, Rocco Sabelli, per l’istituzione di un comitato di monitoraggio e di vigilanza sulla fase di transizione tra la compagnia Alitalia ed il nuovo vettore.”

La valutazione dell’azienda Alitalia, che il sottoscritto e il Prof. Ugo Arrigo continuiamo a ritenere sia del 50 per cento inferiore al prezzo di mercato come dimostreremo in un prossimo lavoro in uscita per l’Istituto Bruno Leoni, non ha avuto ancora l’esito positivo che l’ENAC ritiene già scontato.

Il Commissario Straordinario potrebbe ancora valutare insufficiente l’offerta di Cai per Alitalia, ma l’Ente Nato Apposta per Cai già si preoccupa di istituire un comitato di monitoraggio e vigilanza sulla fase di transizione tra Alitalia e il nuovo vettore.

Per fortuna Alitalia non è più quotata in Borsa…

martedì 18 novembre 2008

Alitalia e i festeggiamenti per l’alta velocità ferroviaria

Si sta consumando in questi giorni la fine della vicenda Alitalia; la riduzione dei voli della vecchia compagnia gestita dal Commissario Straordinario Augusto Fantozzi ha fatto molto discutere ed è difficile capire di chi sia la responsabilità per quello che sta accadendo.
I piloti certamente, applicando alla lettera la regolamentazione, hanno provocato disagi ai passeggeri, ma lo stesso Commissario Fantozzi ha ammesso che è la stessa compagnia ad avere ridotto i voli; questo accadimento è abbastanza ovvio, nel momento in cui Alitalia ha finito la propria corsa e il denaro nelle proprie casse.

Mentre le hostess Alitalia scioperano, le hostess di Trenitalia festeggiano con l’Amministratore Delegato Mauro Moretti di Ferrovie dello Stato, come un anonimo mi ha suggerito.

Quale maggiore pubblicità per il nuovo servizio della “Freccia Rossa” che permetterà dal prossimo 14 dicembre di collegare Milano e Roma in 3 ore e 30 minuti?

Il bilancio del gruppo potrebbe chiudersi con una perdita di poco più di 100 milioni di euro si è rallegrato pochi giorni fa l’amministratore delegato di FS nel 2008, quando nel 2006 aveva chiuso in rosso per 2 miliardi di euro.

Ma i contribuenti italiani hanno ragione anch’essi di prendere parte alla festa collettiva di FS?
I conti rimangono con un passivo non indifferente, ma il miglioramento del 2008 potrebbe essere stato effettuato alla stessa maniera di quello del 2007; in quell’anno le perdite furono di poco più di 400 milioni di euro, contro appunto i 2 miliardi dell’anno precedente.
Il risanamento fu tuttavia legato ad un incremento dei contributi che lo Stato riconosceva alle Ferrovie; di fatto i contribuenti pagavano di più anche per un servizio del quale non usufruivano. Si concesse inoltre un aumento delle tariffe per decisione politica e senza alcuna valutazione oggettiva.

Il problema dei prezzi dei biglietti è enorme nel settore ferroviario; su questo punto concordo con Moretti affermando che i prezzi sono troppo bassi in Italia; purtroppo rimane il grave problema che in Italia non è fatta una differenziazione dei prezzi.

Se ad esempio voglio viaggiare tra Madrid e Barcellona o tra Parigi e Marsiglia, avrò un servizio che mi permette di percorrere una distanza superiore alla Milano - Roma in minor tempo. Su tali linee è possibile acquistare biglietti anche a 20 Euro contro il prezzo quasi fisso di Trenitalia a 79 Euro.
Come è possibile che chi acquista il biglietto due settimane prima possa avere sostanzialmente lo stesso prezzo di chi acquista un biglietto poche ore prima della partenza?

Trenitalia festeggia per la pubblicità all’alta velocità che Alitalia sta facendo, ma i contribuenti e i viaggiatori italiani hanno una doppia motivazione di essere tristi.

Dal lato aereo, la compagnia di bandiera costerà tre miliardi di euro ai viaggiatori nei prossimi 5 anni, come lo stesso “Piano Fenice” ammette a causa della restrizione della concorrenza approvata tramite legge 166/2008 dal Parlamento Italiano lo scorso 27 ottobre. I contribuenti italiani inoltre dovranno farsi carico della bad company Alitalia che non rimborserà mai tutti i debiti e dei dipendenti Alitalia che avranno una cassa integrazione speciale di 7 anni. Sul fatto che Alitalia sia stata sempre speciale in effetti non c’è mai stato alcun dubbio; è l’unica compagnia che è riuscita a non ristrutturarsi e che ha perso miliardi di euro venendo continuamente ricapitalizzata dall’azionista di maggioranza, il Ministero dell’Economia.

Dal lato ferroviario, il servizio costerà di più, senza avere la possibilità di avere biglietti a prezzi differenziati (price management) e con maggiori contributi che lo Stato ha concesso a Ferrovie dello Stato per coprire le inefficienze (il cargo è un’esemplificazione).

Una festa all’italiana…

lunedì 17 novembre 2008

Stato patrimoniale (Fantozzeide)

Ieri il Commissario Fantozzi ha presentato al Tribunale "Che tempo che fa", nella persona del suo Presidente Fabio Fazio, il rendiconto patrimoniale di Alitalia in gestione commissariale. Da esso emerge l'esistenza di un debito complessivo pari a 2,3 miliardi di euro, inclusivo dei 300 milioni del prestito ponte concesso dal Governo Prodi, trasformato in patrimonio ponte dal Ministro Tremonti e in beffa, non ponte ma definitiva, dalla recente decisione della Commissione U.E.

venerdì 14 novembre 2008

Il flessibile rigorismo della Commissione U.E.

Dal comunicato stampa col quale ieri la Commissione U.E. ha reso note le sue decisioni in tema di Alitalia estrapolo e commento 13 affermazioni del Commissario Tajani per dimostrare il ‘rigorismo flessibile’ della Commissione.
  1. “La Commissione convalida la procedura (di cessione di Alitalia) prevedendo allo stesso tempo una serie di meccanismi che garantiranno che le operazioni saranno effettuate al prezzo di mercato”. Tanto di cappello se la Commissione riesce nell’intento ma ne dubitiamo fortemente: il prezzo di mercato nasce dal libero incontro di chi desidera acquistare e di chi desidera vendere. In questo caso, invece, chi desiderava acquistare ma era privo del passaporto tricolore è stato lasciato fuori dalla porta nello scorso aprile per anatema nazionalistico del Presidente del Consiglio entrante.
  2. “Con queste decisioni, sono convinto che in Italia potrà svilupparsi un nuovo mercato del trasporto aereo, più dinamico”. In realtà col piano Cai-Intesa-Governo vi sarà un’offerta da parte del nuovo vettore molto inferiore a quella storica di Alitalia più AirOne; i competitori, nello stesso tempo, non potranno accrescere la loro in quanto non riceveranno gli slot inutilizzati da Cai, che saranno egualmente acquisiti (a prezzo zero) dalla nuova compagnia ma messi nel freezer. Come riesca una restrizione dell’offerta a rendere il mercato più dinamico solo Tajani potrebbe (eventualmente) spiegarcelo.
  3. “Questi processi porteranno alla nascita di una compagnia aerea privata, di minori dimensioni ma anche più efficiente”. Qui in realtà Tajani ha ragione poiché l’incremento di efficienza previsto nel piano Cai è strabiliante, mai visto prima nella storia dell’aviazione mondiale: Cai conta di trasportare oltre 28 milioni di passeggeri con poco più di 150 aerei mentre le vecchie Alitalia e AirOne nel 2007 avevano impiegato ben 240 aerei per trasportare solo 31 milioni di passeggeri. Miracolo dei cieli o sprovvedutezza aeronautica degli estensori del piano industriale?
  4. “Ho potuto constatare in casi precedenti, anche molto recenti, riguardanti compagnie aeree in preda a difficoltà analoghe, che queste compagnie possono non soltanto risollevarsi e prosperare, ma anche affrontare con successo la concorrenza, nell'interesse dei passeggeri e del trasporto aereo, un fattore indispensabile per la competitività in Europa”. E’ tautologico che Cai, posta in posizione monopolista dal Governo italiano, ‘saprà affrontare con successo la concorrenza’ ma che tutto ciò avvenga ‘nell'interesse dei passeggeri e del trasporto aereo’ mi sembra francamente una presa per i fondelli.
  5. “Constatando l'illegalità del prestito ponte di 300 milioni di euro e chiedendone il recupero, la Commissione vigila sulla corretta applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato”. Qui deve interpretarsi nel seguente modo: ‘ci siamo accorti che i buoi sono scappati dalla stalla ma che almeno ritornino a chiudere la porta prima di allontanarsi’.
  6. “La Commissione ha concluso che la procedura di cessione dei beni di Alitalia non costituisce un aiuto di Stato se la cessione è effettuata alle condizioni di mercato, sempreché le autorità italiane rispettino i loro impegni”. Vale quanto già detto al punto 1: come è possibile parlare di condizioni di mercato se chi era più disponibile a spendere per comperare Alitalia al mercato non ha neppure potuto avvicinarsi perché straniero?
  7. “Secondo la Commissione, la procedura notificata dall'Italia offre garanzie di massimizzazione del valore dei beni venduti nell'interesse dei creditori”. Qui deve leggersi in realtà: ‘la procedura…offre garanzie di massimizzazione del valore dei beni, dopo che saranno acquisiti da Cai’.
  8. “La procedura di cessione dei beni prevede molti livelli di controllo che permettono di garantire le condizioni di mercato, ma sarà comunque sorvegliata da un monitoring trustee che vigilerà sul rispetto della decisione e degli impegni assunti. Il monitoring trustee sarà nominato molto rapidamente (in due giorni) e vigilerà in particolare a che le cessioni dei beni avvengano alle condizioni di mercato”. Il monitoring trustee, in sostanza, è il garante della chiusura delle porta della stalla da parte dei buoi che ne sono usciti. Infatti tra qualche giorno ci dirà: ‘il prezzo di cessione degli asset può non piacere ma, d’altra parte, non ci sono state offerte migliori’.
  9. “Nell'ambito di tale procedura, il commissario straordinario ha ricevuto quasi 60 manifestazioni d'interesse, 36 delle quali confermate, provenienti da operatori nazionali, comunitari e internazionali. La Compagnia Aerea Italiana (CAI) ha formulato un'offerta maggiore degli altri”. Maggiore perché compra più asset o maggiore per ogni asset domandato? Questo Tajani non ce lo spiega.
  10. "La Commissione rileva che non vi è continuità economica tra l’Alitalia e la CAI". Non vi è infatti continuità ma, anzi, un radicale cambiamento di modello: dallo ‘Stato imprenditore’ agli ‘imprenditori di Stato’. Devo dire che da liberista convinto preferivo nettamente il primo.
  11. “Inoltre la CAI svilupperà la sua attività di trasporto aereo di passeggeri sulla base del proprio piano industriale, stabilito sulla base di obiettivi operativi specifici in termini di gestione della flotta, del personale e delle ore di volo, e secondo condizioni di mercato”. D’accordo, però Tajani ha scordato di precisare che si intende un mercato di monopolio.
  12. “La Commissione rileva inoltre che la CAI rappresenterà il 69% dell'attuale Alitalia in materia di trasporto aereo di passeggeri”. Quindi la Commissione è consapevole che si tratta di chiudere il 31% di Alitalia e il 100% di AirOne o, se si preferisce, di conservare AirOne e di chiudere il 60% di Alitalia. E nonostante questo la Commissione sostiene che si tratta di una soluzione in grado di sviluppare il mercato. Forse si riferisce a quello degli alianti o delle mongolfiere.
  13. “Dopo avere indagato a fondo sulle condizioni del prestito di 300 milioni di euro concesso il 23 aprile 2008 dalle autorità italiane a Alitalia, la Commissione ha concluso che il prestito configura un aiuto di Stato illegittimo e incompatibile con il mercato comune. ... L'Italia deve dunque adottare le misure necessarie per recuperare da Alitalia l’aiuto di Stato in questione”. In sostanza: (a) prestare 300 milioni è un aiuto di Stato illegittimo ma regalare 1300 diritti di atterraggio e decollo giornalieri no; (b) prestare 300 milioni a un’impresa pubblica che opera in concorrenza è una violazione della concorrenza ma permettere a un’impresa privata di operare senza concorrenza non lo è più.

martedì 4 novembre 2008

Endorsement / 2

Endorsement / 1

Obama ha detto di essere molto tollerante ma ha preso una posizione netta e definitiva sulle braghe calate e le mutande che sbucano dai calzoni.
"Vietare le braghe calate sarebbe una sciocchezza, abbiamo cose più importanti di cui occuparci. Detto questo, ragazzi: tiratevi su i calzoni. State camminando al fianco di vostra madre, di vostra nonna, e vi si vedono le mutande. Voi dite, che c’è di male? Dai, per favore. Ci sono questioni che non si regolano per legge, ma c’è anche una questione di rispetto per quelli che non vogliono vedere le vostre mutande. E io sono uno di quelli."
[HT: Wittgenstein]

Best practices (Italianerie)

Sembra che l'a.d. di Cai Rocco Sabelli abbia chiesto un incontro al Ministro Mariastella Gelmini: date le resistenze alle offerte di Cai da parte di hostess e piloti intenderebbe importare nella sua azienda il modello brevettato dalla Gelmini di Università in grado di fare a meno dei professori.

sabato 1 novembre 2008

Cai per l'Università (Italianerie)

Importante misura a sostegno dell'Università italiana nell'offerta vincolante presentata ieri da Cai al Commissario Fantozzi: a compensazione del fatto che per 30 milioni di euro i tagli agli Atenei servono a finanziare il decreto salvAlitalia, Cai offrirà nei prossimi mesi ben 60 mila biglietti gratuiti solo andata ai docenti universitari per aiutarli ad andare all'estero a cercarsi un altro impiego.

Conservatorismo rabbuiato (Dizionario dell'Italia)

Carattere dell'azione del Governo, in sintesi.